Nel 2023, il regista giapponese Takashi Yamazaki ha portato sul grande schermo un nuovo capitolo del mitico franchise di Godzilla, con “Godzilla Minus One” (ゴジラ-1.0マイナスワン), una pellicola scritta, diretta e supervisionata per quanto riguarda anche gli effetti speciali dallo stesso Yamazaki. Il film ha catturato l’attenzione del pubblico di tutto il mondo, ora che è anche su Netflix anche il pubblico italiano è stato coinvolto nell’esperienza, dopo una discutibile distribuzione nelle sale nostrane.
Prodotto da Toho Studios e Robot Communications e distribuito da Toho, “Godzilla Minus One” è il 37° film del franchise di Godzilla, il 33° prodotto da Toho e il quinto appartenente all’era Reiwa del franchise. Il film vanta un cast stellare, con attori del calibro di Ryūnosuke Kamiki, Minami Hamabe, Yuki Yamada e molti altri.
Narrazione travolgente e profonda
Il film ci porta nel Giappone del dopoguerra, affrontando l’arrivo di Godzilla, una creatura mostruosa che minaccia la pace e la sicurezza del paese. Con una trama avvincente che si snoda attraverso gli eventi storici e le vicende personali dei protagonisti, “Godzilla Minus One” offre uno sguardo intenso e coinvolgente sulla resilienza umana di fronte alla catastrofe, metaforizzando ancora una volta la sempre presente minaccia e paura della Bomba Atomica.
Yamazaki ha impiegato tre anni per portare “Godzilla Minus One” sullo schermo, partendo dalla stesura della sceneggiatura fino alla realizzazione degli effetti visivi. Ispirandosi al film originale di Godzilla del 1954, a opere di Hayao Miyazaki e a capolavori come “Lo Squalo” di Spielberg, il regista ha plasmato un’epica cinematografica che cattura l’immaginazione dello spettatore.
Mentre Godzilla semina il caos e la distruzione, i personaggi del film si trovano ad affrontare non solo la furia della creatura mostruosa, ma anche i propri demoni interiori e le sfide personali. Questo intenso viaggio emotivo porta alla luce le loro forze nascoste e la determinazione a non arrendersi di fronte alla catastrofe imminente.
Il film tocca corde profonde con al centro la natura umana l’impatto delle mutazioni genetiche causate dalle radiazioni nucleari. Attraverso i kaijū, mostri nati dalla fantasia post-bellica giapponese, il film esplora le conseguenze delle attività umane sull’ambiente e sulle generazioni future.
Le radiazioni nucleari, ritenute responsabili delle mutazioni genetiche che hanno dato vita a creature come Godzilla, diventano metafora delle conseguenze distruttive della guerra e della ricerca scientifica senza controllo. In questo contesto, il film solleva interrogativi fondamentali sulla responsabilità umana e sulla necessità di un uso responsabile della tecnologia e delle risorse naturali.
Un successo Internazionale
L’anteprima mondiale di “Godzilla Minus One” si è tenuta al 36° Tokyo International Film Festival, facendo del film il capolavoro conclusivo dell’evento. Da allora ha ottenuto un ampio riconoscimento, conquistando persino un Premio Oscar per i migliori effetti speciali nel 2024. Questo ha segnato un momento storico, poiché è diventato il primo film di Godzilla a ricevere tale prestigioso riconoscimento e il primo film non in lingua inglese a farlo.
Con il successo travolgente di “Godzilla Minus One”, il franchise di Godzilla ha riconquistato la sua posizione di prestigio nel panorama cinematografico internazionale. I fan possono aspettarsi ulteriori avventure mozzafiato e epiche battaglie nel futuro, mentre il mito di Godzilla continua a crescere e ad affascinare nuove generazioni di spettatori in tutto il mondo.
Rinfrescata sul mondo “Kaiju” e Godzilla
I “kaijū”, o “strane bestie” in giapponese, costituiscono un elemento distintivo della fantascienza nipponica. Il loro impatto è stato così significativo che il termine si è diffuso anche in Occidente negli anni ’50 grazie ai celebri “kaijū eiga”, ovvero i film di mostri giganti, che hanno fatto conoscere al mondo creature di dimensioni epiche come Godzilla.
Nati dalla fervida immaginazione dei creatori giapponesi nel periodo postbellico, i kaijū incarnano le paure e le incertezze legate all’era atomica. Spesso, infatti, sono le radiazioni nucleari a causare le mutazioni genetiche che danno origine a queste creature gigantesche. Questo concetto ha ispirato una vasta gamma di serie televisive e cinematografiche, spaziando dai super sentai fino ai mecha, creando un vero e proprio genere che ha affascinato generazioni di spettatori.
Oltre al loro ruolo come fenomeno cinematografico, i kaijū hanno anche avuto un impatto significativo sul mercato dei giocattoli in Giappone. Molti dei mostri iconici presentati nei film sono diventati oggetti di desiderio per i bambini dell’epoca, trasformandosi in giocattoli molto richiesti. Oggi, queste stesse creature sono diventate preziosi oggetti da collezione per gli appassionati, testimoniando l’indelebile influenza che i kaijū hanno avuto sulla cultura popolare giapponese e mondiale.