Sembra che l’Agenzia delle Entrate, in sostanza il fisco italiano, abbia rifiutato numerose dichiarazioni dei redditi precompilate, richiedendone la rettifica da parte dei contribuenti. Secondo quanto emerge, sarebbero da rettificare più di 3 milioni di modelli 730 precompilati, poiché contengono errori significativi.
La questione ha adirato l’Associazione Nazionale Commercialisti (ANC), che, attraverso un comunicato stampa, ha deciso di commentare duramente il sistema dei modelli precompilati, giudicati da molti la soluzione ottimale per semplificare il complesso sistema di raccolta di tributi.
Il fisco chiede la rettifica di più di 3 milioni di dichiarazioni dei redditi precompilate, l’ANC incalza
Secondo la CISL, come anticipato, sono più di 3 milioni i modelli 730 finiti nel mirino dell’Agenzia delle Entrate, tutti riferibili al 2024, (di conseguenza, all’anno d’imposta 2023). Il fisco italiano sta progressivamente notificando le richieste di rettifica a tutti gli interessati attraverso una comunicazione sul sito dell’Agenzia delle Entrate, nell’area riservata cittadino.
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La causa di questo caos sarebbe imputabile a significativi errori contenuti nei moduli precompilati messi a disposizione dei contribuenti. La questione riguarda parte di coloro che hanno già inviato la dichiarazione dei redditi riferita all’anno passato, costoro adesso hanno l’obbligo di fornire una dichiarazione integrativa, se non vogliono essere sanzionati.
Inutile osservare che questa dichiarazione aggiuntiva comporta ulteriori compiti e costi in capo al contribuente. Marco Cuchel, Presidente dell’ANC, ha esortato la Pubblica Amministrazione a farsi carico dei costi eccedenti sostenuti dal cittadino obbligato a fornire la documentazione integrativa.
“Da tempo ANC chiede che all’assunzione di responsabilità in caso di errore, l’Amministrazione prenda su di sé il maggior costo pagato dal cittadino” ha affermato il Presidente Cuchel, che si dice anche preoccupato per la poca trasparenza dell’Agenzia delle Entrate riguardo alla questione.
Lo stesso ha poi criticato aspramente il sistema delle dichiarazioni precompilate, sostenendo che, ancora una volta, si assiste “alla smentita fattuale dei proclami che attribuiscono pieno successo all’operazione Precompilate, che sembrava essere il punto di svolta della semplificazione fiscale, nonché il primo passo per l’automatizzazione totale del sistema dei dichiarativi (cittadini, imprese, professionisti)”.
Infatti, il sistema di dichiarazioni precompilate doveva semplificare il sistema di gestioni di tributi, rendendolo più efficiente e meno oneroso per il contribuente. Eppure, a giudicare dai predetti risultati, sembra che la realtà sia ben diversa.
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