Nel 2027 l’Unione Europea lancerà l’Emission Tradijng System (ETS) 2, una specie di tassa sulle emissioni di Co2 che impatterà sia i veicoli che le case portando a un aumento dei prezzi della benzina e delle tasse sul gas in tutte le nazioni dell’unione. L’aumento dovrebbe essere di appena 10 centesimi al litro (45 euro alla tonnellata di carburante), ma diversi esperti e politici temono che i prezzo potrebbero aumentare anche di 40 o 50 centesimi.
Finora l’ETS è stata applicata soltanto sulle industrie considerate più inquinanti come le acciaierie e le centrali fossili, ma questa nuova versione del provvedimento sarà applicata sugli edifici e sulle aziende di trasporti.
Le previsioni forse troppo ottimistiche dell’Unione Europea
Quando è stata approvata a Bruxelles, il Parlamento Europeo sosteneva che l’ETS 2 avrebbe portato a un aumento di appena 10 centesimi al litro e 12 per il diesel, in modo che non si supereranno i 45 euro per tonnellata di carburante. Una previsione che ora è considerata troppo ottimistica dagli stessi parlamentari che hanno voluto l’ETS 2.
Peter Liese dell’Unione Demo-Cristiana di Germania ha ammesso a Euroactiv che la loro revisione ora è molto più pessimistica di prima perché le emissioni di Co2 degli edifici e delle aziende di trasporti stanno diminuendo più lentamente rispetto ad altre zone del mondo. Praticamente i paesi europei stanno facendo fatica a staccarsi dalle fonti di energia fossile, nonostante tutte i piani green approvati dai governi, e se il trend continuerà in questo modo, potremo vedere aumenti di prezzo davvero salati una volta introdotto l’ETS.
Stando a uno studio di un think tank di Berlino, si rischia che i prezzi dei carburanti nell’Unione Europea raggiungano una cifra pari a 200 euro, ben 4 volte in più rispetto ai 45 euro previsti. Liese ha dichiarato che il loro impegno in Europa sarà quello di evitare uno scenario del genere: per far fronte a quest’impennata, sono stati stanziati 87 miliardi di euro. Il problema è che forse potrebbero non bastare.