L’adattamento live-action di One Piece su Netflix è stato accolto con elogi come una delle migliori trasposizioni anime mai realizzate per la televisione. Tuttavia, il cammino attraverso le onde mediali non è stato privo di ostacoli. Uno dei principali punti di discussione riguarda il ritmo narrativo della serie, spesso criticato come lento, un aspetto che potrebbe scoraggiare i nuovi fan. Tuttavia, l’autore di One Piece, Eiichiro Oda, potrebbe offrire una spiegazione illuminante su questo aspetto unico della serie.
Con oltre un migliaio di capitoli ed episodi la storia di One Piece si è gradualmente sviluppata negli ultimi venticinque anni. Mentre molti spettatori hanno imparato ad apprezzare il lungo e gratificante viaggio, alcuni avrebbero preferito una maggiore celerità nella progressione narrativa. Tuttavia, secondo Oda, il ritmo di One Piece potrebbe essere ben oltre il suo controllo.
In un’intervista del 2012 pubblicata su Sound & Recording Magazine Oda ha condiviso una prospettiva intrigante riguardo alla natura dei suoi personaggi e alla loro influenza sulla narrazione. Ha sottolineato che i personaggi di One Piece spesso si sentono vivi e agiscono secondo la loro natura, il che rende difficile forzarli ad agire solo per il bene della trama, mantenendo la loro autenticità, come leggiamo su Screenrant.
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Indubbiamente, questa testimonianza evidenzia la profonda caratterizzazione dei personaggi principali e secondari della serie. Oda affronta la narrazione come se procedesse in modo organico, una caratteristica che si riflette nell’attenzione di One Piece verso gli sviluppi di retroscena e nell’impostazione di ogni arco narrativo, che appare sempre ben costruita e naturale. Questo ritmo narrativo, sebbene possa non soddisfare tutti i fan funziona effettivamente a favore della serie, contribuendo a creare una narrativa avvincente e ricca di sfumature.
Uno degli aspetti più affascinanti di One Piece è la sua capacità di permettere ai personaggi di agire in modo autentico, il che conferisce alla storia una genuinità e un realismo distintivi. Tuttavia, con una vasta gamma di personaggi straordinariamente potenti come quelli presenti in One Piece, potrebbe essere complicato gestire il ritmo delle scene d’azione, specialmente quando il risultato del combattimento sembra essere scontato.
Oda ha ammesso che talvolta deve “mettere il freno” alla narrazione per evitare che un antagonista venga sconfitto troppo rapidamente. Questo rallentamento della trama è diventato sempre più cruciale man mano che Luffy progredisce nel suo viaggio per diventare il re dei pirati, poiché il numero di avversari contro cui deve combattere seriamente diminuisce ad ogni arco narrativo.
Nakata: Ti sembra che il mondo di “One Piece” si stia costruendo nella tua testa e tu lo stia disegnando come previsto?
Oda: Esatto. I personaggi lavorano da soli e anche il lettore lo sa, e quando costringo un personaggio a muoversi per il bene della storia, mi fa notare: “Non c’è modo che questo personaggio lo faccia”. Ecco perché Luffy… È la cosa più fastidiosa. Se non interpongo vari episodi e metto il freno, il boss verrà sconfitto subito. I personaggi sono vivi.
— Sound & Recording Magazine 2102, Numero 4.
Il ritmo narrativo di One Piece può risultare lento per alcuni spettatori, specialmente nell’anime, dove le scene possono essere prolungate oltre il necessario. Tuttavia, questo aspetto ha spinto molti fan ad apprezzare versioni ridotte dell’anime, come One Pace, che eliminano le scene superflue, mantenendo intatta l’essenza della storia.
In conclusione, il ritmo di One Piece è stato oggetto di dibattito nel corso degli anni, ma continua a essere uno degli elementi chiave del suo fascino. La serie, attraverso un’attenta costruzione dei personaggi e una narrazione organica, offre momenti di tensione e emozione che ripagano ampiamente l’investimento dei suoi fan.