Uno dei personaggi più potenti e pericolosi di One Piece è senza dubbio il Grandammiraglio dei Marine Akainu, che si erge come una minaccia incontestata all’interno del vasto universo creato da Oda. Con indubitabile maestria narrativa, quest’ultimo potrebbe aver già conferito al suo personaggio l’apice dei suoi elogi, come leggiamo da un post recentemente diffuso su “X” tratto da una datata intervista.
Per un lungo tratto temporale gli Ammiragli della serie hanno costituito l’apice della potenza dei Marine con Akainu, emerso come figura preminente tra essi, capace di instillare un timore reverenziale verso tutto e tutti. Un’intervista con Oda rivela un’affermazione intrigante su questo personaggio, ponendolo come uno dei più potenti dell’intero “rooster”.
Un equivoco radicato nel fandom, alimentato dal retaggio di un’affermazione travisata, persiste da anni: secondo un’erronea interpretazione delle parole di Oda, Akainu potrebbe portare a conclusione il manga di One Piece giro di un anno, se lo desiderasse. Tuttavia, tale fraintendimento non trova fondamento nelle dichiarazioni originali di Oda, la cui espressione è stata distorta estrapolandola dal contesto originale tramite un fraintendimento nella traduzione. La fonte primigenia risale a un’intervista rilasciata a Sound & Recording Magazine nel 2012, nella quale Oda discute la saggezza di non dotare il protagonista di eccessiva invincibilità.
One Piece: per Oda il manga finirebbe in un anno se solo un personaggio avesse libero sfogo
Quando si traccia il profilo di un protagonista nel contesto di un manga, è insito un rischio nel conferirgli eccessiva potenza. Ad esempio, se Akainu fosse stato designato come protagonista, la serie avrebbe inesorabilmente affrontato la sua conclusione nel giro di un anno, come leggiamo su Screenrant.
Oda, pertanto, utilizza Akainu come esemplificazione suggerendo che una narrazione basata su un protagonista di tale vigoria avrebbe compromesso l’esperienza narrativa, riducendo la tensione e il coinvolgimento. L’intento sotteso alle parole di Oda non presagiva affatto una straordinaria velocità nell’ottenere e far raggiungere all’autore il finale della storia. Piuttosto, l’accento veniva posto sul concetto che una narrazione arricchita da un protagonista soverchiante avrebbe mancato di quella complessità e suspense fondamentali, proprie dell’avventura di One Piece.
Nonostante il suo distacco dai riflettori della trama successivamente agli eventi di Marineford, il rispettato commento di Oda ribadisce la potenza intrinseca di Akainu, suggerendo che il suo ritorno potrebbe destabilizzare l’equilibrio narrativo in qualsiasi momento. La decisione dell’ammiraglio di restare confinato dietro una scrivania, in virtù della sua recente promozione a capo della flotta, si rivela paradossalmente come una catena che lo imprigiona, impedendogli di manifestare il suo potenziale in un contesto di lotta attiva contro il crimine e la pirateria, ambizione che lo pervade.
Sebbene Luffy abbia consolidato la propria forza, dimostrandosi capace di superare persino l’Ammiraglio Kizaru con relativa disinvoltura, il confronto con Akainu costituisce un’eventualità decisamente differente. Akainu, nell’epicentro del confronto a Marineford ha condotto Mugiwara sull’orlo della morte, esponendo una disparità di potenza che rimane insuperata fino alla rivelazione di una presunta quinta marcia. Questo innesca un clima di apprensione tra i fan, che attendono con trepidazione un eventuale scontro epocale.
La probabile imminenza della conclusione di One Piece emerge come una suggestione ulteriore, derivante dal commento di Oda su Akainu. Pur essendo Luffy il fulcro narrativo indiscusso, la sua recente ascesa e le nuove abilità acquisite, incarnate dal risveglio del Frutto Nika e dalla sconfitta di Kaido, restringono il numero di sfidanti in grado di impensierirlo. La presenza di una suprema forma di potenza, il “Gear Five”, pone in luce la fase finale di questa trascendentale odissea, la cui conclusione potrebbe riservare sorprese di proporzioni imprevedibili.
In sintesi, tra gli intrighi e gli antagonisti evocati nel corso degli anni dalla saga di One Piece, pochi possono vantare il carisma e l’impressione indelebile come quella lasciata da Akainu. Celebrato come uno dei più odiosi avversari della serie, la sua incursione nella culminante Saga Finale non appare affatto scontata, bensì avvolta in un’aura di incertezza e attesa trepidante, amplificata dalle lodi espresse da Oda in suo onore.