Tra le fila dei progetti nati dagli accordi di terze parti posti in essere da Sony Interactive Entertainment, oltre al recente Rise of the Ronin a cura di Team Ninja, troviamo una nuova IP dello studio coreano Shift Up, Stellar Blade, inizialmente presentato con il nome in codice Project Eve, il quale si è dimostrato spettacolare fin dalle sue prime immagini grazie a sequenze di combattimento dinamiche e un’estetica affascinante di chiaro stampo orientale.
Il progetto concesso in esclusiva su console PS5 promette un action RPG fantascientifico con chiare influenze da altri titoli in commercio, come i Nier e i titoli di FromSoftware, ma sarà riuscito a dire la sua in un panorama sempre più competitivo ed esigente? Noi abbiamo passato diverse ore nel mondo post-apocalittico di Stellar Blade in compagnia di Eve e i suoi compagni, e questa è la nostra recensione della nuova esclusiva PlayStation 5.
Una nuova Genesi
La narrativa di Stellar Blade si ispira a tematiche relative all’apocalisse del Nuovo Testamento, raccontando una storia tutta sua in cui impersoneremo Eve, una guerriera mandata sulla Terra insieme a un esercito femminile dalle capacità sovrumane, al fine di liberare il pianeta dall’invasione di creature non meglio identificate che portano il nome di Naytiba. La trama ruoterà intorno ai temi relativi alla genesi di Eve e le sue compagne e sugli eventi terrestri, oltre che sulla nascita dei Naytiba.
L’operazione di salvataggio con cui si apriranno le vicende di gioco non va come previsto, e la nostra protagonista si troverà ben presto da sola. Dopo aver visto morire una sua compagna con il rischio di venire uccisa anch’essa, verrà tratta in salvo da un umano di nome Adam, con cui farà squadra ora che è rimasta bloccata su un pianeta ormai in larga parte raso al suolo e con gli esseri umani costretti a cercare rifugio presso una colonia spaziale, lasciando a una piccola città chiamata Xion il compito di rappresentare l’ultimo baluardo di speranza per la razza umana, che sarà una sorta di hub di gioco per Eve. Dopo diverse vicissitudini, il compito della ragazza venuta dal cielo diventa più chiaro: eliminare i Naytiba Alfa e il Naytiba Antico, al fine di debellare la minaccia e restituire il pianeta Terra ai suoi legittimi abitanti.
Combattimento stiloso e tecnico in un mondo spento
Dal punto di vista del gameplay, Stellar Blade prende maggiormente ispirazione dalle creazioni di FromSoftware, avvicinandosi più a Sekiro piuttosto che a un Dark Souls, facendo leva sul tecnicismo di colpi, parate e schivate, e abbandonando la componente punitiva che contraddistingue i capolavori di Hidetaka Miyazaki. Il focus del gameplay è proprio il combattimento nudo e crudo, con delle variabili capaci di renderlo molto interessante soprattutto quando si ha a disposizione un set variegato di abilità, che saranno ottenibili spendendo dei punti maturati dall’esperienza derivata da missioni e combattimenti in appositi alberi delle abilità, i quali permettono di potenziare a tutto tondo Eve, spaziando da abilità offensive e difensive fino a migliorare combo di base e utilità generali.
Non manca una componente esplorativa molto semplice in questo mondo post-apocalittico, dove troveremo degli accampamenti in cui recuperare le forze, potenziarci e acquistare consumabili, oltre che ricaricare le fiaschette utilizzabili per la cura, ma provocando il respawn dei nemici. Il level design, in tal senso, propone sezioni più lineari, spingendo anche sulla verticalità e districandosi con intersezioni e scorciatoie, fino a offrire aree più vaste centellinate da punti di interesse e incarichi secondari di varia natura da svolgere.
Nel complesso, l’esplorazione non impressiona, risultando asettica e senza invogliare veramente il giocatore al girovagare per le zone proposte, se non per la ricerca di componenti per il crafting che possono tornare utili per potenziare la protagonista e creare oggetti estetici, aspetto sul quale il team di sviluppo ha puntato molto in onore del fanservice. Se, appunto, Eve gode di una presentazione estetica assai gradevole, lo stesso non può dirsi per la caratterizzazione, estendendo il discorso anche ai comprimari, che non brillano sotto alcun aspetto.
Ogni nemico possiede una barra di stordimento, azzerabile effettuando delle parate precise, e quando accade, Eve potrà eseguire il “Castigo”, ovvero un colpo critico estremamente scenico che infliggerà una quantità elevata di danni. Oltre a ciò, vi è la presenza della barra dedicata allo scudo, che può essere svuotata a suon di colpi e abilità per stordire temporaneamente il nemico e infliggergli più danni a seguire, la quale si ricaricherà dopo qualche secondo. Anche Eve è dotata di suddetta barra, e quando verremo colpiti senza uno scudo a ridurre i danni, le cose potrebbero complicarsi.
I nemici possono eseguire diversi attacchi, alcuni dei quali segnalati da spie luminose. Eve può reagire agli stessi con diverse schivate direzionali e giusto tempismo per eseguire dei contrattacchi estremamente efficaci, cosa che pone un accento marcato sull’aspetto difensivo del combat system più che su quello offensivo, che comunque risulta vario ed efficace, con attacchi leggeri e pesanti da concatenare, soprattutto quando si parla di abilità Beta, ovvero delle tecniche speciali utilizzabili solo quando la barra dedicata sarà a un certo livello di carica. Questi tipi di attacchi sono utili in diverse situazioni e la barra per utilizzarli può essere caricata colpendo i nemici e parando con successo e tempismo gli attacchi in arrivo.
Contribuiscono all’efficacia del sistema i diversi equipaggiamenti di Eve, come le Esospine, ovvero set potenziabili che migliorano determinati aspetti del gameplay in base allo stile di gioco che si vuole adottare, e a rincarare la dose troviamo i diversi proiettili del drone che è possibile utilizzare come arma da fuoco a distanza, oltre che gli oggetti unici che permettono di potenziare l’efficacia dei colpi, la vita massima, la barra Beta e il numero di fiaschette utilizzabili.
In generale, anche a difficoltà normale, essendo presente anche una modalità pensata per chi vuole concentrarsi maggiormente sulla trama, Stellar Blade è risultato più accessibile di qualsiasi altro titolo da cui prende spunto sotto ogni punto di vista, facendo sentire un certo strapotere soprattutto negli scontri con i boss, ovvero le sezioni meglio riuscite del titolo di Shift Up, mentre diversi scivoloni e imprecisioni costellano la produzione in vari frangenti, soprattutto quando si esplora, tra enigmi superflui e controlli talvolta imprecisi che fanno a botte con un game design di poco valore e senza mordente. Ad aggiungersi a ciò, dei fastidiosi ritardi di input durante i combattimenti possono risultare frustranti nelle prime battute finché non ci si abitua.
La lama stellare dell’avvenenza
Stellar Blade si presenta al banco di prova tecnico con degli alti e bassi. Se da un lato siamo di fronte a un titolo action piuttosto solido con un’estetica gradevole, lo stesso non si può dire per le sue texture ambientali, che spesso e volentieri non sono all’altezza di prodotti di questa generazione. Al contrario, una certa cura è stata riposta nella modellazione della protagonista, che in ogni situazione riesce a rubare la scena. Il frame rate si è dimostrato decisamente buono, garantendo 60 fps granitici in ogni occasione, e tutto ciò in modalità bilanciata. Vi sono altre due opzioni di rendering, dove in una si preferisce risoluzione e qualità e nell’altra un frame rate più elevato, restituendo un’esperienza modellabile in base alle esigenze dei giocatori.
Indubbiamente il titolo sfrutta le potenzialità di PS5 in termini di immediatezza e supporto al DualSense, dove i grilletti adattivi e la vibrazione aptica trovano ampio spazio durante le sessioni, supportate da caricamenti praticamente istantanei. La presenza del doppiaggio in italiano è gradita anche se in termini di qualità siamo ben lontani dalle produzioni più blasonate, con delle interpretazioni decisamente non all’altezza. La colonna sonora evocativa invece non ci ha sempre convinto, risultando spesso ripetitiva e non sempre coerente con ciò che lo schermo proponeva. In termini di accessibilità invece, Stellar Blade si confà alle produzioni più recenti, permettendo la fruizione a un pubblico decisamente vasto, sia per quanto riguarda la difficoltà che per la personalizzazione su più livelli.
Conclusioni
Stellar Blade non è un titolo brillante, risultando derivativo sotto quasi ogni punto di vista e impreciso in diversi frangenti, rendendosi spesso frustrante, e non per la difficoltà, tarata verso il basso. L’avvenenza della protagonista è davvero tutto ciò che il titolo ha da offrire? Forse no, ma sicuramente è una certezza indiscutibile di una produzione poco coraggiosa e con qualche idea interessante che avrebbe necessitato di ulteriore approfondimento proprio per le potenzialità dimostrate, tra cui spicca il combat system, nota decisamente positiva che sa farsi apprezzare in tutte le sue sfaccettature. Rimane difficile consigliare Stellar Blade a chi cerca un’esperienza del tutto nuova e appassionante, poiché i valori produttivi in ballo non sono esattamente quanto preventivati, soprattutto in relazione al prezzo commerciale, ma per chiunque desiderasse approfondire un sistema di combattimento action RPG dinamico e intrigante, confezionato in un prodotto dalla spiccata estetica coreana, allora l’esclusiva PS5 di Shift Up saprà restituire sensazioni positive.
Stellar Blade
Voto - 7
7
Stellar Blade è un titolo action RPG di Shift Up e pubblicato da Sony Interactive Entertainment in esclusiva su PS5.