“Una decisione inspiegabile“. È così che hanno definito la decisione del governo italiano i responsabili di CartoonItalia, associazione nazionale dei produttori di animazione. Contrariamente alle scelte e al parere del MIC e della Commissione Cultura, il Consiglio dei Ministri ha infatti deciso di bloccare l’animazione italiana per le piattaforme e le televisioni private, lasciando tutto nelle mani dei colossi americani e asiatici dello stesso settore, rendendolo un vero e proprio monopolio.
La notizia è stata riportata dal giornale LaStampa, dove viene comunicata la revisione del Testo unico dei servizi media audiovisivi con conseguente eliminazione della possibilità di introdurre sottoquote di programmazione e investimento per le categorie di media Cartoon appena citate e operanti in Italia. A favore di questa sottoquota avevano espresso il loro parere positivo il Ministero della Cultura e nello specifico il ministro Sangiuliano e la sottosegretaria a Lucia Borgonzoni, assieme alla Commissione Cultura della Camera con il suo presidente Federico Mollicone.
CartoonItalia e in particolare Maria Carolina Terzi, sua presidente, hanno espresso il loro disappunto per questa scelta del governo la quale, tra le altre cose, conferma anche il monopolio della Rai, l’unica rimasta dell’intera industria dell’animazione italiana. La Rai infatti rimane l’unico partner finanziario e unico ente a poter promuovere l’animazione cartoon del nostro paese, pur avendo a disposizione un’offerta di contenuti decisamente limitata.
A rischio tanti posti, soprattutto chi lavora a cartoon per i giovanissimi
Questa scelta rappresenta un durissimo colpo anche sul piano lavorativo, considerando come questa cancellazione dei finanziamenti per il settore dei cartoon Made in Italy potrebbe costare il posto di lavoro ad almeno 6.000 persone, tra cui moltissimi giovani dedicati al settore dell’animazione per i più piccini. La possibilità di avere una sottoquota, avrebbe consentito loro di guadagnare competitività e cercare di imporsi in un mercato dove Asia e America sono sempre più incontrastate.
Non comprendo la scelta di questo governo di mettere in ginocchio un comparto industriale che consta di oltre 50 aziende che dà lavoro a 6000 giovani con un’età media tra i 20 e i 30 anni e che crea contenuti per bambini veicolando i valori che appartengono alla nostra tradizione culturale. Dal governo una miopia che impedisce la crescita naturale e necessaria per un comparto industriale e creativo, eccellenza del Made in Italy.
Maria Carolina Terzi, presidente di CartoonItalia
Allo stesso tempo intervenuto anche il CEO di Lucky Red, Andrea Occhipinti, il quale ha criticato la scelta sostenendo come non si riesca a comprendere l’importanza che ha la produzione di animazione sotto forma di contenuto cartoon. Le società italiane di oggi possono sopravvivere soltanto grazie a Rai Kids e alle produzioni estere, considerando come tantissimi dei nostri talenti siano emigrati all’estero per il poco interesse che viene mostrato nei confronti di questo settore da parte del governo italiano. Ci sarebbe potuto essere un serio cambiamento, favorendo una forma di intrattenimento molto semplice anche da esportare e che avrebbe favorito la nascita di produzioni a cui si sarebbero potuti interessare anche le fonti televisive e cinematografiche estere.