Nell’arco di 24 ore, il Romics 2024 è stato caratterizzato da una situazione che poteva seriamente mettere a rischio l’evento e la partecipazione del pubblico. Per riassumervi brevemente quello di cui vi abbiamo anche già parlato nel dettaglio, nella giornata del 29 marzo la pagina ufficiale dedicata alla fiera ha annunciato un nuovo evento in programma al 5 aprile intitolato Visionary AI, un’occasione per scoprire la creatività derivante dall’utilizzo dell’intelligenza artificiale e conoscere i lati positivi e negativi della sua applicazione nel mondo dell’arte.
Tuttavia questa iniziativa è stata vista malissimo dal pubblico, il quale è inveito nei commenti, criticando aspramente questa decisione, rinunciando alla partecipazione al Romics e accusando i responsabili di aver preso una chiara posizione nel dibattito tra artisti e uso dell’AI, schierandosi a favore di quest’ultima. Il loro tentativo di giustificarsi è stato quello di tirare in ballo l’inclusività e coinvolgere qualsiasi iniziativa creativa nell’evento, ma la cosa è servita soltanto ad alimentare ulteriori polemiche.
Dopo poche ore e centinaia di commenti negativi, la pagina del Romics ha cancellato sia il post, sia la sezione del sito dedicata a Visionary AI, senza rilasciare dichiarazioni in merito. Tuttavia un aggiornamento è arrivato poche ore dopo, in serata, quando la pagina Facebook del Romics ha annunciato ufficialmente di aver cancellato il panel dedicato all’intelligenza artificiale.
La nuova posizione del Romics
Il post in questione pubblicato su Facebook è servito non solo ad avvisare tutti dell’avvenuta cancellazione dell’evento, ma anche per sottolineare il sostegno del Romics nei confronti degli artisti e degli autori. Il messaggio vuole chiarire la situazione e smentire le accuse del pubblico, dove l’obiettivo dell’evento organizzato non era affatto dichiarare che l’AI potesse sostituire il lavoro umano, ma condividere un’esperienza.
Ora è chiaro il passo indietro e la precisazione del supporto agli artisti da parte di una fiera come il Romics, che negli anni ha sempre offerto eventi creativi di ogni tipo, ma che non poteva proprio permettersi, in un periodo delicato come questo, di promuovere un evento su una tecnologia che sta condizionando molto l’arte e gli artisti, privandoli spesso di un lavoro.
Stavolta le reazioni del pubblico sono state positive, con molti ad aver apprezzato il fatto che il Romics si sia tirato indietro e abbia finalmente ascoltato le critiche, in maniera anche relativamente rapida. Come qualcuno ha sottolineato nei commenti, nemmeno la locandina, con evidenti errori, poteva contribuire all’evento e al messaggio che si voleva trasmettere, dunque la vicenda si è conclusa nella maniera più adeguata. Ora l’attenzione è stata spostata su altre richieste, come quella di pensarci bene agli eventi prima di promuoverli o zone dedicate a specifici contenuti in fiera.