In questi giorni si sta diffondendo sempre più prepotentemente la notizia di una nuova infezione batterica in Giappone chiamata Sindrome di Shock Tossico di Streptococco, abbreviata in STSS, che diverse testate italiane hanno soprannominato “malattia carnivora“.
Cos’è la sindrome di Shock Tossico di Streptococco
Provocata dagli streptococchi del ceppo M1UK del gruppo A – ossia l’insieme di batteri che solitamente causa malattie infiammatorie come tonsillite o scarlattina – questa malattia è abbastanza grave. Come riportato da Geopop, i sintomi sono spesso improvvisi e comprendono febbre, brividi, malessere generale e dolori corporei.
In pochi giorni le condizioni possono peggiorare e portare alla desquamazione della pelle nelle mani e nei piedi, all’insufficienza di alcuni organi e alla diminuzione dell’invio di piastrine al cervello. Infine si possono presentare anche eruzioni cutanee e necrosi dei tessuti (da qui il soprannome di malattia carnivora). Ma non preoccupatevi: non si tratta di una malattia fortemente contagiosa e il tasso di mortalità finora registrato si aggira sul 30%.
La reazione del governo giapponese
In Giappone sono stati accertati 517 casi di STSS (88 solo a Tokyo) nei primi mesi del 2024, ossia la metà dei casi registrati nell’intero arco del 2023. Ad esempio a Tokyo l’anno scorso ci sono stati 141 casi e 42 decessi. A far esplodere gli allarmismi internazionali su questa malattia è stata la richiesta del Giappone alla Corea del Nord di annullare una partita di calcio tra le rispettive nazionali per prevenire ulteriori contagi.
Il paese interessato è sì preoccupato, ma molto meno rispetto a quelli esteri. L’allarme c’è, e il governo sta già adottando delle misure di contenimento, che non sono diverse da quelle già attuate in passato per altre malattie: si invita le persone a lavarsi spesso le mani e a bendare per bene ogni eventuale ferita. Nel caso in cui si inizino ad avvertire i primi sintomi bisogna invece chiamare subito il medico.
Numerosi casi anche in Italia, stando a Matteo Bassetti
Di questa malattia ne ha parlato anche il direttore del reparto Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, Matteo Bassetti, ai microfoni della Rai. Il medico ha spiegato i vari dettagli di questa malattia, rivelando che numerosi casi sono stati accertati anche in Italia, quindi non si tratta di un problema solo giapponese. Per lui bisogna lavorare con i vari sistemi di sorveglianza per capire il numero esatto di infezioni registrate da noi, e quante di esse avrebbero portato al decesso.