Un nuovo passo nello sviluppo dei videogiochi è stato fatto da Ubisoft e presentato al recente Game Developers Conference di San Francisco. Si tratta della tecnologia NEO NPC, una nuova versione dei personaggi non giocanti con cui il giocatore può confrontarsi e intavolare delle discussioni più profonde e reali, con la possibilità di aggiungere una personalità e una storia allo stesso NPC, in modo da emulare una persona reale quando esso viene approcciato.
Attualmente questa tecnologia è soltanto un prototipo, ma Ubisoft ha deciso di diffondere alcuni dettagli al riguardo tramite un post sul loro blog per far capire quali saranno in futuro le possibilità dei videogiocatori sui loro titoli. Innanzitutto viene specificato come l’intelligenza artificiale utilizzata sfrutta delle personalità realizzate da uno scrittore e non da una macchina in automatico, caratterizzando il personaggio in sé, la sua storia e il suo stile nelle risposte.
L’obiettivo è permettere all’utente di utilizzare la propria voce per avere delle conversazioni reali con la creazione utilizzante NEO NPC, il quale adatterebbe il suo modo di parlare per dare delle risposte improvvisate, anziché essere codificate. Secondo quanto scritto, questo prototipo è in sviluppo presso Ubisoft Paris e utilizza il Large Language Model di Inworld e l’Nvidia Audio2Face per garantire un risultato apparentemente eccellente.
I limiti dell’AI di Ubisoft
Viene specificato che questo NEO NPC non è in possesso di una totale libertà e sarà comunque limitato da alcuni elementi come il loro ruolo nei vari archi narrativi o nella storia, qualora ne siano in possesso. Detto questo, è naturale che i giocatori dedicheranno il loro tempo a intavolare dei discorsi con questi npc scrivendo tutto ciò che gli passa in testa, ma viene specificato come in base alla domanda, anche nel caso in cui essa siano semplicemente parole scritte a caso, l’AI non sarà collaborativa, ma risponderà a tono per contrastare la tossicità e i contenuti inappropriati.
L’obiettivo finale è quello di continuare a dare un lavoro ai propri scrittori in un mondo sempre più digitalizzato e che fa affidamento all’intelligenza artificiale. Per il momento NEO NPC è in una fase in cui non è ancora pronto per essere introdotto nei giochi e ha bisogno di seri aggiustamenti per contrastare il probabile condizionamento del modello da parte degli utenti, ma le prospettive sono quelle di sfruttarlo in futuro sia per i titoli Tripla A, sia per i progetti dalle dimensioni minori.
Nonostante questo progetto sia un avanzamento tecnologico notevole per il mondo del gaming, i commenti dell’utenza al riguardo sono stati particolarmente freddi e anche piuttosto critici, dichiarando come una compagnia come Ubisoft è ancora in grado di pagare gli attori e scrittori per realizzare degli npc decenti, senza ricorrere a dei robot per offrire delle interazioni con dei personaggi definiti “senz’anima”.