La pirateria di contenuti digitali è un fenomeno diffuso in tutto il mondo, Italia compresa. Con l’obiettivo di reprimere nuove violazioni del diritto d’autore, negli scorsi mesi il legislatore italiano (assieme all’AGCOM) ha creato una nuova disciplina che prevede, tra le altre cose, l’inasprimento delle sanzioni comminate a coloro che guardano contenuti pirata.
Adesso, uno dei commissari dell’AGCOM, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, ha reso noto che l’Autorità governativa inizierà presto a irrogare delle sanzioni pecuniarie a coloro che hanno fruito di materiale in violazione delle norme sul diritto d’autore.
La comunicazione del commissario AGCOM
Massimiliano Capitanio, questo il nome del commissario AGCOM, ha pubblicato sui suoi profili social un comunicato, da cui si evince la volontà dell’Autorità garante di punire coloro che hanno fruito di contenuti pirata. L’entità della sanzione pecuniaria varia dai 150€ ai 5.000€ in base alla gravità della violazione commessa.
Oggetto del provvedimento saranno non solo gli utenti del cosiddetto “pezzotto” (in pratica una sorta di decoder che permette di guardare contenuti pirata), ma anche “gli utenti delle applicazioni facilmente scaricabili dagli store Android ed Apple ma anche dai portali Amazon) e quelli “dei tanti siti facilmente raggiungibili dai motori di ricerca”.
Secondo Capitanio, le multe rappresentano una “tappa necessaria, anche se probabilmente impopolare”, per disincentivare le persone ad usufruire di materiale pirata. L’obiettivo, precisa il commissario dell’AGCOM, non è quello di colpire gli utenti della rete, bensì le persone che sono dietro a questo business illegale, difatti costoro fanno “credere agli ignari utenti che non succederà nulla”.
“Purtroppo una tappa necessaria, anche se probabilmente impopolare, sarà quella di multare gli utenti del pezzotto, gli utenti delle applicazioni facilmente scaricabili dagli store Android ed Apple ma anche dai portali Amazon, gli utenti dei tanti siti facilmente raggiungibili dai motori di ricerca (che ancora non collaborano come dovrebbero). Forse non è ancora chiaro che, a breve, arriveranno sanzioni da 150 a 5000 euro, e questo, come per tutte le multe, è un passaggio che si vorrebbe evitare ma che si è reso necessario, anche perché chi fa business illegalmente sta facendo credere agli ignari utenti che non succederà nulla (utente avvisato…)”
Il post di Massimiliano Capitanio
Da ultimo, Massimiliano Capitanio afferma che la Spagna si sta muovendo nella stessa direzione dell’Italia: di recente un’ordinanza del Tribunale del Commercio di Barcellona ha obbligato gli operatori internet iberici (Telefónica, Vodafone, Orange, MásMovil e Digi) a comunicare alle autorità i dati degli utenti che si collegano a siti di streaming di contenuti illegali.
Secondo il provvedimento giudiziario, dovranno essere consegnati all’autorità spagnola gli indirizzi IP, nome, cognome e numero identificativo del contratto degli utenti collegati a un certo server in una data ora. Da ultimo, sembra che la Spagna sia al lavoro per obbligare Google a trasmettere gli indentificativi degli account che hanno scaricato determinate applicazioni.
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