A una manciata di giorni dall’uscita di Dragon’s Dogma 2 siamo stati invitati a provare l’action RPG di Capcom per una seconda volta. A nostra disposizione abbiamo trovato una build vicina a quella che potrete giocare il 22 marzo: un gustoso antipasto che ci ha lasciato fame di addentare uno degli open world più organici che abbiamo mai visto nella sua interezza.
Assieme alle nostre pedine, cioè gli NPC che accompagnano il protagonista, abbiamo combattuto tra foreste, montagne, dune, e caverne. Per più di tre ore ci siamo misurati con nemici di vario calibro e stazza, dai torreggianti golem magici ai classici lupi che cacciano in branco, superando sfide emergenti che richiedevano strategia, preparazione, e improvvisazione. Tra le nostre mani sono finite anche due delle nuove classi: cavaliere mistico e arciere magico, che prevediamo saranno subito tra i preferiti dei giocatori.
Se avete letto la nostra precedente anteprima, potreste ricordare che nutrivamo qualche dubbio sulle sorti di Dragon’s Dogma 2. Tuttavia la recente esperienza ha spazzato via molte delle nubi che ci preoccupavano: anche se rimane qualche incognita, il giudizio provvisorio non può che essere positivo, e di grande curiosità per il prodotto completo.
Dragon’s Dogma 2, il puzzle dinamico
Le tre ore che abbiamo passato con Dragon’s Dogma 2 sono state eccezionali. Il mondo sembra respirare vita propria, e sulla strada del giocatore compaiono continuamente ostacoli e sfide che si comportano come pezzi di un puzzle in continuo movimento. Un singolo tassello è facile da sconfiggere, ma non si tratta mai di un singolo tassello. Nemici, ambientazioni, NPC, e quest ribollono continuamente in un grosso calderone, combinandosi in modi imprevedibili per creare situazioni diverse e stimolanti. La nostra anteprima si è rivelata una delle migliori esperienze di gameplay emergente che abbiamo mai provato, preview o meno.
Giudicare un RPG del genere in così poco tempo non è solo difficile, è proprio impossibile. Prevediamo che Dragon’s Dogma 2 brillerà durante l’esperienza continuativa, mostrando il meglio di sé quando si potrà apprezzare meglio la progressione del proprio personaggio e dei suoi compagni. Immaginatelo come una cipolla, il cui gusto diventa sempre più intenso man mano che si sbucciano i vari strati e si scoprono i tanti piccoli segreti di questo affascinante universo fantasy.
Indice dell’anteprima
Mondo
Nonostante l’elemento RPG venga un po’ perso durante l’esperienza della prova, anche le nostre avventure “campate per aria” sono state profondamente coinvolgenti. Ci siamo persi nelle meravigliose ambientazioni di Vermund e Battahl, continuando a deviare dal tracciato per esplorare i punti di interesse che sorgevano man mano. L’istinto da esploratore ci ha costretti al fuoripista, perché le mappe open world hanno un aspetto naturale che implora di essere setacciato: siamo ben lontani dai mondi enormi ma vuoti che piagano certi titoli dello stesso genere. Insomma, Dragon’s Dogma 2 è ambientato in un parco giochi tridimensionale, denso, che nasconde abilmente la mano del designer per restituire una geografia tanto fitta da risultare quasi difficile da percorrere, specialmente di notte — un avventuriero non può chiedere nulla di meglio.
Uno dei nostri dubbi sull’esplorazione riguardava le pedine. Qualcosa come il 90% degli NPC sono pedine, cioè compagni reclutabili che il giocatore può portare con sé durante il viaggio. Questi compagni, oltre alle classiche statistiche, sono anche dotati di una personalità che influenza le azioni di battaglia (ne riparleremo più sotto) e i dialoghi (si può sfociare persino in sconvenienti triangoli amorosi). Inoltre le pedine sono in grado di imparare i segreti degli scenari, usando poi quell’esperienza per aiutare il giocatore sia nella battaglia (per esempio suggerendo tattiche efficaci contro i nemici endemici), che nell’esplorazione (guidandoci verso loot nascosti o luoghi degni di nota). Un concetto molto bello, ma che non ci convinceva del tutto: perché dovremmo lasciare che il gioco si giochi da solo? Non sarebbe meglio farcele da noi queste cose?
Ebbene, dopo aver sperimentato in prima persona le dense mappe di Dragon’s Dogma 2, possiamo assicurarvi che sarete lietissimi di avere una pedina esperta conoscitrice dell’area, specie quando il pescatore disperato vi chiederà di ritrovare il suo pargolo disperso. A maggior ragione se quel pescatore non ha alcuna idea di dove possa trovarsi il ragazzo, e adesso vi ritrovate a bracolare nel buio su rocce ripidissime con anche uno stormo di arpie e troll che vi inseguono senza tregua.
Combattimento
Quello di cui vi abbiamo parlato finora è bellissimo e affascinante, ma senza un combattimento degno di nota non starebbe in piedi. Fortunatamente Capcom ha confezionato un combat system che gli stimatori di Monster Hunter e Street Fighter ameranno fin dal primo momento.
Come al solito, schiacciare tutti i bottoni molto velocemente non porterà a grandi successi: ogni animazione è un impegno, perciò prima di lanciare l’attacco più devastante del nostro arsenale dobbiamo essere sicuri di avere la finestra opportuna. Tuttavia questo non significa che ci ritroveremo per forza a dover imparare a memoria animazioni lente e macchinose. Metà delle mosse a nostra disposizione possono essere sostituite, scegliendo l’alternativa che preferiamo da una ricca lista di abilità potenziabili e sbloccabili con l’esperienza.
Ma attenzione, perché non potremo fare sempre affidamento sulla solita mossa che spacca tutto. Oltre alle resistenze del nemico, dovremo anche prendere in considerazione il nemico stesso, il suo stile di combattimento e i pericoli della situazione. Un esempio pratico? Stavamo usando fin troppo liberamente lo scatto del cavaliere magico, un dash a lunga distanza in grado di proiettarci contro un nemico per demolirlo con un vortice di fendenti. Beh, salta fuori che lanciarsi come una freccia contro un’arpia volante non è una grande idea, specie se l’arpia continua a volare dritta, e noi la manchiamo finendo giù in un profondissimo crepaccio.
Ma cosa saranno mai due arpie, direte voi, ed effettivamente non sono un granché pericolose. Il problema arriva quando assieme alle arpie c’è anche un grifone, un branco di goblin, pareti di roccia da tutti i lati e nel mezzo della battaglia salta fuori anche un branco di lupi. Le arpie non erano sicuramente un problema per i danni che infliggevano, ma ce la siamo vista brutta comunque, perché gli attacchi in picchiata non ci permettevano di curare le pedine cadute. Lo stesso problema rendeva inutili anche la freccia telecomandata esplosiva e il dardo a palombella di ghiaccio dell’arciere magico, mosse che devono essere caricate per risultare efficaci.
Giratevi un attimo e verrete colpiti alle spalle da un Ogre che carica, e mentre siete a terra un lupo vi azzannerà per il collo per trascinarvi in un luogo isolato e provare a sbranarvi. I combattimenti sono fatti di piccoli momenti e situazioni che si concatenano per generare una battaglia veramente dinamica. E lo stesso principio di applica anche alle nostre pedine: un guerriero particolarmente aggressivo potrebbe lasciarsi andare in cariche cieche che sbalzano via i nemici minori, e il nostro mago potrebbe poi approfittare dell’apertura per salire sopra al povero goblin stordito e squagliargli la faccia con una getto di fiamme ravvicinato. Teamwork, OP.
Aneddoti vari
La nostra missione era raggiungere una delle città principali, dove, a causa di una certa scelta del giocatore, le guardie non ci avrebbero fatti entrare. Siamo stati avvisati che esistevano molteplici modi di infiltrarci in città, ma né noi, né la maggior parte degli altri playtester ci siamo riusciti. Non siamo nemmeno arrivati a vedere le mura della città, perché il mondo ci ha distratti con fauna pericolosa e geografia prepotente, avviandoci a un’avventura fai-da-te che ricordava le nostre sessioni più deliziosamente deragliate di Dungeons and Dragons.
I racconti di come ognuno di noi si fosse lasciato dirottare dalle situazioni erano tanto fantasiosi quanto variegati; qualcuno ha preso il carro sbagliato, altri hanno perso tutte le pedine in un incontro brutale e hanno poi vagato cercando dei degni sostituti, altri ancora sono partiti per completare qualche quest secondaria e sono stati rapiti da un grifone che voleva un onorevole 1v1. Tra le nostre avventure più terrificanti, un draco titanico che pensavamo di poter sconfiggere facilmente usando una ballista installata nelle vicinanze, solo per vedere il bestione incanalare il potere di fulmini e saette per evocare un tuono che ha distrutto sia la ballista che i nostri sogni di gloria.
In Dragon’s Dogma 2, le cose succedono, e ci toccherà fare i conti con l’imprevedibile: l’essenza di ogni avventura fantasy che si rispetti. Il tempo ci dirà se la meraviglia e l’enorme potenziale à la Dwarf Fortress che abbiamo percepito sarà davvero tanto impressionante come ci è sembrato, ma per ora il gioco si profila come il generatore di avventure ultra-dettagliate che abbiamo sempre sognato.