L’azienda statunitense IBM ha inviato in questi giorni un ultimatum ai manager dell’azienda: tutti dovranno presentarsi in azienda per almeno tre giorni alla settimana, altrimenti potranno solo dimettersi e cercare un altro lavoro. Si tratta di una pesante stretta allo smart working, e non si dà pace neanche a chi vive lontano.
Chi non vive entro gli 80 chilometri da uno degli uffici dell’azienda dovrà per forza trasferirsi vicino a uno di essi entro l’inizio di agosto. IBM ora accetterà lavoro da remoto per più di due giorni solo per motivi di salute o per il sevizio militare. Nessun dipendente potrà sottrarsi da questo mandato, indipendentemente dalle condizioni in cui sono messi i luoghi di lavoro. Per valutare tutte le presenze, saranno condivisi con le risorse umane i dati contenuti nel badge.
Un rappresentante di IBM ha spiegato a Bloomberg che l’azienda è focalizzata a fornire un ambiente di lavoro che bilanci la flessibilità con le interazioni faccia a faccia, che a detta sua rendono i dipendenti più produttivi e innovativi, oltre che maggiormente capaci di offrire un ottimo servizio ai clienti. La divisione software dell’azienda aveva già imposto ai suoi dipendenti lo stesso provvedimento lo scorso settembre. Molti hanno accettato la cosa loro malgrado, ma ci sono stati anche dei dipendenti che hanno preferito licenziarsi piuttosto che tornare in azienda.
Il CEO di IBM non è fan dello smart working
Durante la pandemia lo smart working aveva ottenuto una grande importanza, e ormai si stia tornando a uno standard simile a quello che c’era prima dell’emergenza sanitaria. Molte aziende permettono ancora modalità di lavoro ibride, come sta facendo IBM ora.
Il CEO dell’azienda, Arvind Krishna, non è mai stato un fan del lavoro a distanza, perché secondo lui chi lavora da remoto può anche essere produttivo, ma non avrà mai un avanzamento di carriera troppo importante. Infatti aveva già avvisato i dipendenti da remoto che per loro sarebbe stato difficile ottenere una promozione, in parte perché sarebbe difficile controllare il modo in cui svolgerebbero un compito diverso da quello che hanno sempre fatto.
L’azienda ha presentato da poco una prospettiva positiva per questo 2024. Il direttore finanziario James Kavanagh ha però rivelato che nel corso dell’anno saranno licenziate ben 3900 persone.