Dragon’s Dogma 2 è certamente uno dei titoli più attesi per questo 2024: ciò si deve soprattutto al tipo di esperienza offerta dal primo capitolo dell’RPG Capcom, rimasta nel cuore dei giocatori grazie ad una serie di scelte non convenzionali. Tra queste non possiamo non fare presente la politica dei creatori di Dragon’s Dogma nei confronti del viaggio rapido, un elemento ormai presente (forse anche troppo) in ogni tipo di videogioco moderno.
Seguendo le orme di esperimenti quali Outward, Dragon’s Dogma 2 sembra porsi a tutti gli effetti contro questa “scorciatoia”, il motivo è ben preciso e ci ha tenuto ad illustrarlo il director stesso del nuovo capitolo: leggiamo insieme cosa ha dichiarato Ideaki Itsuno in occasione di una recente intervista presso il sito IGN.
“Viaggi rapidi? Noi siamo migliori di così”
“Basta rifletterci un attimo… viaggiare non è noioso di per sé, se il mondo in cui si viaggia non è noioso di suo! L’unica cosa giusta da fare è mettersi d’impegno per rendere il viaggio (e il gioco) più divertente possibile. Questa necessità ti obbliga a fare attenzione a come posizionare gli elementi nel mondo di gioco: devi far sì che i giocatori provino gusto nello scoprirli, vengano stimolati a farlo. Bisogna mettere i giocatori nella condizione di stare sempre sull’attenti, di non sapere cosa si potrebbe trovare 10 metri più avanti.”
“Ci siamo impegnati molto nel progettare un mondo di gioco vivo e stimolante: il nostro obbiettivo è stato quello di creare un mondo dove i giocatori possono scegliere come e con quale mezzo muoversi, ma ogni strategia ha dei pregi e dei difetti da non sottovalutare.”
“Una volta intrapreso uno dei tanti percorsi a tua disposizione, potresti essere per esempio aggredito da un Grifone, che potrebbe distruggere il carro e costringerti ad avanzare a piedi. Noi non abbiamo stabilito in anticipo che proprio quel punto sarà terreno da caccia per i Grifoni, ma il giocatore sa che i Grifoni sono attratti dal predare i buoi, e il giocatore ne deve tenere conto quando sceglie di muoversi con un carro. Questo intendo quando parlo di un mondo vivo.”
