In poco meno di una settimana, Palworld è diventato l’argomento più caldo sul web, lato videogiochi, generando tanti commenti positivi, ma altrettante polemiche per aver preso fin troppo ispirazione dal mondo Pokémon, quest’ultimo in mano a una compagnia che raramente si è tirata indietro nell’aprire una indagine ed eventualmente avviare un’azione legale contro i violatori di copyright.
PocketPair è un team che ha pubblicamente riconosciuto la potenza dell’intelligenza artificiale e promosso l’utilizzo della stessa nella realizzazione di elementi artistici e di design privi di copyright, o meglio, che aggirano il sistema, pur ispirandosi ad altri elementi originali esistenti. È noto, infatti, l’utilizzo di un generatore di immagini, che segue questa politica, in uno dei giochi dell’azienda, i cui protagonisti ricordano fortemente quelli di Among Us. Per Palworld, invece, le cose sembrerebbero essere andate anche oltre, tanto che la community di appassionati Pokémon non è di certo rimasta a guardare.
Le prime discussioni sono nate dopo che l’utente onion_mu, di professione sviluppatore Indie, ha voluto approfondire la questione, pubblicando delle immagini dove veniva analizzato uno dei Pal presenti in gioco per estrapolare tutti i vari elementi già visti originariamente sui Pokémon. La discussione è andata avanti per qualche giorno, attraendo numerosi utenti, tra sostenitori delle accuse di plagio verso PocketPair, e chi invece criticava gli appassionati Pokémon, accusandoli di essere invidiosi di come un’altra compagnia abbia realizzato un gioco migliore di quelli proposti nelle ultime generazioni da Nintendo e game freak.
Sarebbero oltre 60 le “copie” su Palworld
Palworld in generale sta convincendo tantissime persone, ma esiste una cerchia ristretta di utenti che non approva proprio le scelte effettuate dagli sviluppatori. Lasciando da parte le dinamiche presenti in gioco, come ad esempio quelle di abuso delle creature o i concetti di caccia che farebbero rabbrividire PETA e altre associazioni animaliste, ci concentreremo sul lato grafico e sulla realizzazione dei Pal, affidandoci nuovamente ai post pubblicati su X.
Cecilia Fae è l’utente che ha mostrato il maggior impegno nel mostrare il plagio di PocketPair, in quanto ha analizzato tutti i 111 Pal presenti su Palworld per trovare tutti i riferimenti agli oltre mille Pokémon delle varie generazioni esistenti. Da questa analisi sono usciti fuori ben 63 casi in cui si vede chiaramente il riferimento al Pokémon utilizzato o dove parte del suo corpo è praticamente la stessa. Qualora vi interessasse vedere le immagini dei 63 Pal e la controparte Nintendo, vi rimandiamo alla discussione completa pubblicata sul social.
Dopo aver visto queste immagini, molti si sono convinti della concretezza delle accuse di plagio, o quantomeno di come PocketPair si sia ispirata fin troppo ai Pokémon originali per realizzare le sue creature. Detto ciò, c’è la possibilità che Nintendo accusi il team di sviluppo di violazione di copyright?
Il discorso è molto ampio e complesso ed è probabilmente legato all’uso dell’AI nell’arte, argomento molto delicato e problematico che ancora oggi non trova soluzioni. Ma in questo specifico caso, Palworld e i suoi personaggi dovrebbero essere salvi da possibili azioni legali, in quanto il gioco di fondo è differente, così come il risultato finale. I modelli dei Pal, infatti, sono differenti da quelli ideati da The Pokémon Company o alcuni sono semplicemente visioni diverse di determinati animali. Come viene sottolineato anche nella discussione, si può comunque imbastire un discorso nel quale si accusa PocketPair di plagio, ma Palworld rimane un modo furbo e creativo di gestire la situazione.