Se siete soliti frequentare social come X e TikTok o piattaforme come Reddit, vi sarete certamente imbattuti in una inquietante serie di contenuti intitolata “Flowers are blooming in Antarctica”. La catchphrase, usata per implicare un generico senso di apocalisse climatica incombente, deriva da un post del canale DailyLoud che il 21 settembre 2023 ha pubblicato su X una foto – divenuta rapidamente virale – raffigurante alcuni fiori rosa che sbocciano su un pezzo di terreno davanti a un enorme iceberg che galleggia nell’acqua.
La foto era accompagnata da una didascalia che recitava: “I fiori stanno iniziando a sbocciare in Antartide e gli esperti dicono che questa non è una buona notizia. Questa potrebbe essere la prima evidenza di una risposta accelerata dell’ecosistema dell’Antartide come conseguenza del surriscaldamento globale, secondo Nicoletta Cannone, Professoressa di Ecologia all’Università dell’Insubria”.
Non sono noti al momento legami fra il canale DailyLoud, che si occupa di notizie legate al rap, all’hip hop e, in generale, di tutto ciò che riguarda arte e spettacolo, e il gruppo di attivisti social noto come Guardian Rebellion che ha cavalcato la catchphrase “Flowers are blooming in Antarctica” generando inquietanti meme e brevi video diffusi in Rete allo scopo di sensibilizzare il grande pubblico (soprattutto di giovani) alla problematica legata al Climate Change.
“Siamo vigili del fuoco, medici, educatori, avvocati e altro ancora che si ribellano contro i sistemi di oppressione”. Questa è la frase con cui i Guardian Rebellion, attivi sui social dal settembre 2022, si descrivono. La catena memistica si è comunque abbastanza rapidamente disancorata al movimento, che peraltro non sembra aver intrapreso azioni concrete di alcun tipo fino a questo momento, diffondendosi ovunque sul Web e portando allo scoperto un sommerso di terrore presente soprattutto nei più giovani all’idea del cambiamento climatico.
“Flowers are blooming in Antarctica”, la forza di un’immagine
Appare spontaneo chiedersi quanto ci sia di vero nell’immagine da cui è nata tutta la catena di meme. La risposta è più complessa di quanto potrebbe sembrare, dal momento che non si tratta di un fotomontaggio ma di una fotografia reale. Tuttavia, secondo molti siti di fact checking come Snopes la foto sarebbe stata scattata in Groenlandia, in cui ovviamente la presenza di fiori in estate è molto più comune e spiegabile.
Lo studio citato, comunque, è reale: il progetto di ricerca della botanica Nicoletta Cannone (patrocinato dall’Università degli Studi dell’Insubria e finanziato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca) di cui nel nostro Paese – ovviamente – non si è affatto parlato, ma evidentemente in USA sì, si intitola “Spatial and temporal patterns of climate change impacts on vegetation and permafrost across the Antarctic Peninsula and Scotia Arc macroregion”.
Uno studio della Professoressa Cannone e firmato anche da Francesco Malfasi, Sergio Enrico Favero-Longo, Peter Convey e Mauro Gugliemin intitolato “Acceleration of climate warming and plant dynamics in Antarctica” è stato pubblicato sulla rivista Current Biology nel febbraio 2022. Più o meno nello stesso periodo, la stessa Professoressa Cannone intervistata da Gizmodo ha sintetizzato il succo della sua ricerca spiegando che entrambi i due tipi di pianta in grado di fiorire in Antartide, Deschampsia antarctica, un tipo di erba, e Colobanthus quitensis, che produce minuscoli fiori gialli, hanno incrementato negli ultimi anni di 5 e 10 volte i propri tassi di crescita, in corrispondenza con un aumento complessivo di 1 grado Celsius nella temperatura media annuale dell’aria tra il 1960 e il 2018.
Senza dubbio, ciò che c’è di più interessante in tutta questa storia è la maggiore rapidità e l’aumentata efficacia con cui il blocco di meme legato a “Flowers are blooming in Antarctica” sta diffondendo il messaggio d’allarme lanciato dai ricercatori rispetto agli studi stessi, frutto di anni di lavoro sul campo. La forza del meme sta tutta nel contrasto immaginativo fra lo sbocciare dei fiori e il suo significato in termini di Climate Change, riuscendo a veicolare il proprio messaggio grazie al conflitto fra il gioioso colore rosa dei fiori sbocciati e l’iceberg.
Il sentimento più ovvio che nasce da questo accostamento, oggi, è l’orrore. Dietro la maggior parte di questi meme si respira la disperazione, la paura, la rassegnazione nei confronti del futuro, la disillusione, ma anche la voglia di cambiamento, di sensibilizzare il prossimo proponendo stili di vita alternativi e più sostenibili.
Anche se non possiamo dire, ad ora, dove ci condurrà questa strana campagna mediatica di sensibilizzazione, se ad esempio rimarrà confinata sui social network oppure concorrerà in modo determinante alla nascita di un movimento che sia in grado di impattare concretamente nel mondo reale, può essere interessante notare come una mezza bugia sappia a volte essere più convincente di tanti dati concreti. È quella che qualcuno chiamava post-verità.