Dal 1994 Beautiful accompagna gli spettatori di Canale 5 ogni pomeriggio, ma negli ultimi anni la rete Mediaset sembra aver accorciato drasticamente la durata delle puntate giornaliere che vanno in onda dopo il TG5 delle 13:00. I fan non hanno per niente gradito questa scelta, così hanno deciso di ribellarsi contro il canale… Tappezzando le strade di Milano con dei manifesti.
Mediaset ha accorciato gli episodi di Beautiful e i fan si ribellano
Negli ultimi otto anni il canale appartenente a Mediaset avrebbe accorciato la durata delle puntate da 22 a 11 minuti. Non è la prima volta che un canale del colosso mediatico ha fatto una mossa simile: negli anni 2000 Italia 1 era solito tagliare gli episodi di anime per trasmetterli in due giorni divisi in episodi di 10 minuti. Il caso di Beautiful sarebbe peggiore perché ogni episodio della soap contiene 5 minuti di quello precedente, quindi di fatto ogni giorno verrebbero trasmessi soltanto 6 minuti di materiale nuovo.
Com solito, la soap va in onda nel primo pomeriggio, in questo periodo tra il daytime del Grande Fratello e il nuovo episodio di Terra Amara, soap opera turca che sta spopolando nella programmazione del canale (come Il Segreto su Rete 4 qualche anno fa). Inizialmente la serie veniva trasmessa in uno slot di mezz’ora tra le 13:40 e le 14:10, mentre ora va in onda in uno slot di durata che varia dai 20 ai 25 minuti.
Come abbiamo menzionato in apertura, i fan si sono ribellati a Canale 5 e hanno affisso per le strade e la metropolitana di Milano dei manifesti, Questi ultimi riportano un’immagine dei personaggi Brooke e Ridge, con sotto il seguente messaggio: “Stanno uccidendo Beautiful! Negli ultimi otto anni le puntate sono passate da 22 a 11 minuti! Vergogna a Mediaset che maltratta la nostra soap preferita!“.
Beautiful ha debuttato in America sulla rete CBS nel 1987, ossia 37 anni fa. Fino ad oggi sono stati trasmessi ben 9182 episodi. In italia sono arrivati finora 8857 episodi, quindi siamo ancora più o meno 300 episodio indietro rispetto agli americani.
