Un Natale piuttosto amaro per la società spaziale SpaceX che ha dovuto abbandonare in maniera definitiva il primo stadio del celebre razzo Falcon 9 per via di un incidente che ha causato danni irreparabili alla struttura del missile.
Negli scorsi giorni, il colosso dello spazio capitanato da Elon Musk ha comunicato pubblicamente che l’incidente è avvenuto nel corso della fase di rientro del primo stadio (il Falcon 9 dispone di un ingegnoso meccanismo per far atterrare in sicurezza i vari stadi del missile, così da poterli riutilizzare in successivi lanci).
SpaceX dice addio al Falcon 9
Come già anticipato nell’introduzione, l’incidente del razzo di SpaceX si è verificato lo scorso 25 dicembre. Secondo quanto riportato dal profilo ufficiale della società su X (ex Twitter), l’incidente è avvenuto a circa 160 km da Port Canaveral (Florida). Qui, il primo stadio del razzo è caduto dopo essere atterrato sul ponte della nave drone JRTI (Just Read the Instruction) che aveva il compito di recuperarlo.
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Coinvolto nell’incidente è stato il modello B1058, vale a dire quello che deteneva all’interno di SpaceX il record di lanci e di atterraggi verticali. Inoltre, questo modello era stato utilizzato nel maggio del 2020 per trasportare alcuni astronauti sulla Stazione Spaziale Internazionale, segnando così la fine del dominio dello space shuttle della NASA.
Secondo quanto dichiarato dalla società del patron di Tesla, il velivolo sarebbe atterrato come di consueto, l’incidente parrebbe causato da una combinazione sfortunata di agenti atmosferici. Il forte vento e le alte onde marine avrebbero infatti minato la stabilità dello stadio, che è caduto rovinosamente a terra, subendo così danni irreparabili.
Kiko Dontchev, vice presidente della sezione Launch di SpaceX, ha osservato che l’incidente che ha coinvolto il B1058 potrebbe essere stato causato anche dall’età del velivolo. A detta del vice presidente, alcuni dei componenti del razzo danneggiato non erano stati aggiornati, mentre altri mostravano abbondantemente i segni del tempo.
Nel corso dei suoi tre anni e mezzo di “carriera”, il modello B1058 ha portato in orbita oltre 800 satelliti e più di 260 tonnellate di materiale, in 19 diverse missioni completate con successo
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