ALLERTA SPOILER: Questo articolo contiene spoiler su “Ci fermiamo all’emporio dei nanetti da giardino”, episodio 3 di Percy Jackson e gli Dei dell’ Olimpo. Fatte le dovute premesse, per i fan dei libri di Rick Riordan e di Percy Jackson e gli Dei dell’ Olimpo, Medusa rappresenta una delle prime grandi vittorie di Percy. Dopo essere stato ingannato per passare del tempo con “Zia Em”, Percy decapita la donna dai capelli di serpente e i suoi occhi morti e maledetti vengono poi usati per trasformare un altro nemico in pietra.
Ma per chi ha una conoscenza più approfondita della mitologia greca, e per molte donne, Medusa è un simbolo di qualcosa di più oscuro. Nel mito originale, infatti, Medusa è una donna umana che fa voto di celibato per devozione ad Atena, la dea della saggezza. Tuttavia, Medusa finisce per avere una relazione con il dio del mare Poseidone, la relazione tra i due in una notte diventa sessuale.
Molte interpretazioni sostengono che l’incontro, avvenuto nel tempio di Atena, non fosse consensuale e che Poseidone abbia violentato Medusa. Atena però a quel punto, decide di punire Medusa, privandola della sua bellezza e trasformandola in una gorgone che pietrifica chiunque la guardi. La storia si conclude con il semidio Perseo – da cui Percy Jackson prende il nome – che decapita Medusa e regala la sua testa ad Atena.
La storia di Medusa in Percy Jackson
Il romanzo del 2005 è stato scritto per un pubblico di scuola media e, comprensibilmente, non ha approfondito questa storia. Percy è il figlio di Poseidone, Annabeth che si unisce a lui nella ricerca, è figlia di Atena, quindi entrambi hanno un lignaggio carico in presenza di Medusa. Nell’adattamento televisivo di Percy Jackson e gli Dei dell’ Olimpo, ora in onda su Disney+, i rapporti della gorgone con i genitori dei ragazzi vengono approfonditi.
Rebecca Riordan, sposata con Rick e produttrice esecutiva della serie TV, afferma che: “l’unico motivo per cui Medusa non è stata approfondita nei libri è che si trattava della narrazione di Percy e noi non abbiamo la sua prospettiva”, poiché i libri sono scritti in prima persona. Rick Riordan dal canto suo aggiunge: “Come dodicenne nel 2005, non credo che avesse la capacità di decostruire il patriarcato. La vedeva come una donna spaventosa che cercava di trasformarlo in pietra”. Ma la situazione è cambiata quando è entrato nella stanza degli autori televisivi, dove altre prospettive diventano essenziali. “È stata una delle prime cose di cui abbiamo parlato, come non avere una lente patriarcale”, dice Rebecca.
Medusa viene menzionata per la prima volta nell’episodio pilota, quando Sally (Virginia Kull), la madre di Percy (Walker Scobell), porta il figlio piccolo (interpretato in un flashback da Azriel Dalman) al Metropolitan Museum of Art di New York e gli mostra la statua di Perseo di Antonio Canova, risalente agli inizi del 1800, che tiene in mano la testa mozzata di Medusa. “Non tutti quelli che sembrano eroi sono eroi, e non tutti quelli che sembrano mostri sono mostri”, dice a Percy.
Nel terzo episodio, Percy e i suoi compagni di missione, Annabeth (Leah Sava Jeffries) e Grover (Aryan Simhadri), finiscono per pranzare con Medusa (Jessica Parker Kennedy). A differenza del libro “Il ladro di fulmini”, i ragazzi capiscono subito chi è la gorgone, Percy decide comunque di correre il rischio con lei, che è l’unica possibilità di rifugio per i ragazzi mentre sono inseguiti da Alecto (Megan Mullaly), una delle Furie inviate da Ade per catturare Percy. Annabeth e Grover la seguono con riluttanza. Poi Medusa, percependo la sua fedeltà ad Atena e la rabbia di Annabeth nei suoi confronti, le racconta la sua versione della storia.
“Atena era tutto per me. La veneravo, la pregavo, le facevo offerte. Lei non mi ha mai risposto, nemmeno con un presagio che facesse pensare che apprezzasse il mio amore. Io ero come te. L’avrei venerata così per tutta la vita: in silenzio. Ma un giorno arrivò un altro dio e ruppe quel silenzio. Tuo padre.”, continua Medusa rivolgendosi ora a Percy. “Il dio del mare mi disse che mi amava. Mi sembrava che mi vedesse in un modo in cui non mi ero mai sentita vista prima. Ma poi Atena dichiarò che l’avevo messa in imbarazzo e che dovevo essere punita. Non lui. Io. Decise che non sarei mai più stata vista da nessuno che potesse vivere per raccontarlo.”
Jessica Parker Kennedy, l’attrice che presta il proprio volto a Medusa, si è sentita risoluta nella sua interpretazione: “Jon Steinberg (co-creatore) ha scritto una storia in cui Medusa pensava che Poseidone fosse qualcuno di cui fidarsi, e lui ha infranto questa fiducia. Lei si sentiva al sicuro, ma poi la situazione è diventata insicura”, racconta l’attrice. “Così ho scelto di interpretare il fatto che fosse vittima di uno stupro e di un abbandono totale, non capendo perché Atena si fosse rivoltata contro di lei”.
Allo stesso modo, la spiegazione di Rick è semplice: “Ci sono molte versioni dell’antichità di ciò che è accaduto in quel tempio con Medusa, Poseidone e Atena. Di chi è la colpa? Chi è l’abusatore? Qual è la vera storia? È una finzione, ma è certamente importante riconoscere che c’è un abuso in questo caso. Un abuso di potere”.
Kennedy dice di aver iniziato ad immedesimarsi completamente in questa espressione di Medusa una volta ricevuto il costume. “È così elegante, solida e calma, e questa è un’enorme facciata per il trauma che sta cercando di nascondere”, dice la Kennedy. “Fa tutte queste cose terribili e diventa una persona terribile, ma volevo che si sentisse quasi spaventosamente calma e gentile. Non volevo che avesse una voce spaventosa. Volevo che fosse delicata, ma volevo anche lasciare uno strato di consapevolezza di come sappiamo che le cose andranno male”.
“Un’altra cosa che abbiamo fatto è stata mostrare a tutti la statua di Medusa che tiene la testa di Perseo – la storia invertita”, dice Rick della statua di Luciano Garbati del 2008 che reimmagina e inverte la morte di Medusa. L’opera è diventata un simbolo del movimento #MeToo. “È un’opera d’arte potente per avviare una conversazione su chi sta raccontando la storia”. Kennedy attribuisce a questa statua anche il merito di averla aiutata a creare la sua versione di Medusa.