Il capitolo 247 di Jujutsu Kaisen, intitolato “The Shinjuku battle in the inhuman demon realm part 19”, riprende la narrazione esattamente dove si era interrotta la scorsa settimana. Niente flashback (a parte un paio di brevissime suggestioni), niente elucubrazioni filosofiche: un capitolo di pure botte. Con qualche brivido.
“Era questo il tuo nome?”
Il capitolo 246 di Jujutsu Kaisen, nel quale Sukuna, osservando affascinato il suo avversario Hiromi Higuruma, affermava che questi possedeva un potenziale maggiore rispetto a quello di Satoru Gojo, terminava con i due che si fronteggiavano in un palazzo di Shinjuku, vuoto e devastato. La considerazione di Sukuna nasceva dalla scoperta che Higuruma era in grado di amplificare il proprio Dominio, talento niente affatto comune fra gli Stregoni e che l’ex avvocato difensore aveva sviluppato in appena due mesi di tempo.
Nonostante la posa impavida di Hiromi e la impossibilità momentanea di Sukuna di attivare il proprio “Taglio del mondo”, la situazione appariva senza dubbio disperata. Poco prima la creatura aveva infatti sconfitto Choso con un solo pugno. Il capitolo di Jujutsu Kaisen si apre con la rivelazione di ciò che sopra ogni altra cosa aveva colpito Sukuna: la capacità di Hiromi di fermare e riutilizzare la Tecnica Maledetta (vale a dire la Spada del Boia) all’interno del Dominio Amplificato, laddove la maggior parte degli Stregoni, amplificando il Dominio, finiscono col sopprimere la propria Tecnica Maledetta. In questo senso, Sukuna dichiara esplicitamente che il grado di manipolazione dell’Energia Maledetta di Hiromi è paragonabile al proprio.
Eccitato, Sukuna esclama: “Hiromi Higuruma, era questo il tuo nome?” lanciando un devastante attacco ad aria che scaglia pietre ovunque sul campo di battaglia. A questo punto interviene Yuji Itadori: i due Stregoni stanno ancora combattendo in team. Sukuna non perde tempo con Yuji, lo ferisce gravemente e lo lancia giù dal palazzo dichiarando di non avere interesse in lui. Al netto del disprezzo che Sukuna mostra sempre nei confronti del ragazzo, mai come in questa occasione è stato evidente come lui non abbia nessuna intenzione di uccidere Yuji. La ragione, al momento, è ignota.
“Gojo è morto, Nanami è morto, e anche io non mi sento troppo bene”
Il combattimento fra Hiromi e il suo avversario prosegue: Hiromi tenta di colpirlo con la Spada del Boia, che in teoria dovrebbe uccidere la creatura sul colpo; Sukuna evita tutti gli affondi e colpisce lo Stregone con i suoi pugni devastanti prima di lanciare un attacco Dismantle che lascia l’ex avvocato privo del braccio destro. Sukuna invita il suo avversario a guarirsi con l’Inversione della Tecnica e subito dopo gli mozza l’altro braccio.
Sukuna si sta evidentemente divertendo, e chiarisce che, se Hiromi non riuscirà a guarirsi, finirà col morire. Dal nulla giunge un attacco a base di Manipolazione del Sangue, che Sukuna trova insolitamente potente. A giudicare dal fatto che non vediamo chi sia stato a scagliarlo, non è detto che si tratti di Choso e non è da escludere che sia stato lanciato dallo stesso Yuji.
L’attimo di distrazione è sufficiente a far sì che Hiromi si curi il braccio con la Tecnica Inversa (dimostrando ancora una volta di essere uno dei più grandi geni del mondo di Jujutsu Kaisen) riuscendo a sferrare un attacco che trafigge una mano di Sukuna: come abbiamo detto, la caratteristica intrinseca della Spada del Boia è la “morte certa”, quindi in sé e per sé questo colpo basterebbe ad abbattere il nemico. Ma la Maledizione riesce a neutralizzare ancora una volta l’attacco.
La creatura si complimenta con l’ex avvocato, sebbene essendosi tagliata la mano poco prima del colpo di Hiromi l’attacco dello Stregone sia stato del tutto inutile. Sukuna colpisce Hiromi, probabilmente a morte, ma questi lancia la spada in aria. Alle spalle della creatura c’è Yuji, il quale, raccogliendo l’eredità di Hiromi, ricorda le ultime parole del suo amico Kento Nanami: “Lascio il resto a te”. Il capitolo si interrompe un attimo prima che Yuji trafigga la schiena di Sukuna.