Koei Tecmo e gli sviluppatori di Team Ninja sono molto ansiosi di aprire ufficialmente le danze sul loro prossimo grande progetto che porta il nome di Rise of the Ronin, un’avventura storica ambientata nel Giappone feudale del 1863, precisamente nel periodo finale dello shogunato Tokugawa, meglio noto come Bakumatsu. C’è davvero molto interesse per questo titolo, soprattutto perché si presenta come il primo open world sviluppato dal team dietro Wo Long Fallen Dynasty e Nioh in esclusiva su PS5 al debutto.
Dopo essersi presentato nuovamente con un trailer ai The Game Awards 2023 impostando la data di uscita al 22 Marzo 2024 e aver ufficialmente aperto i preordini con bonus esclusivi quali stili di combattimento particolari, armi e armature, Rise of the Ronin ha colto l’interesse del pubblico, curioso di saperne di più sullo stile adoperato e su cosa aspettarci a livello di realismo, meccaniche, esplorazioni e altri elementi di gameplay. Grazie all’esclusiva di GameInformer e alle domande rivolte ai produttori Yosuke Hayashi e Fumihiko Yasuda, tantissimi utenti hanno ora possono scoprire qualcosa di più sul gioco.
Rise of the Ronin è un gioco destinato a un gran numero di videogiocatori, dai fan dei soulslike a coloro che preferiscono le avventure più incentrate sulla narrativa, cosa che a quanto pare sarà molto importante in questo caso. Il suo genere infatti potrebbe spaventare diversi utenti che non gradiscono una difficoltà elevata, ma Hayashi e Yasuda hanno confermato l’esistenza di 3 livelli di difficoltà, destinati rispettivamente agli amanti della storia, agli abituali del genere e infine a coloro in vena di mettersi alla prova con gli standard hardcore di un soulslike, rendendolo dunque un titolo aperto davvero a tutti.
La libertà e il realismo di Rise of the Ronin
Team Ninja ha voluto ben sottolineare quella che è l’identità del gioco e ciò su cui hanno voluto puntare per la realizzazione di Rise of the Ronin, discostandosi ufficialmente da uno stile come quello visto in Nioh e Wo Long. Verrà infatti abbandonato il soprannaturale e il grottesco, in favore di un maggiore realismo e di un’accurata rappresentazione storica. La figura del Ronin affidata al giocatore permetterà di plasmare l’avventura non solo personalizzando le caratteristiche fisiche del nostro personaggio, ma anche seguendo scelte autonome, pur dovendo scoprire cose come il nostro passato o ciò che davvero siamo in grado di fare.
In questo contesto saranno importanti i personaggi che incontreremo, figure storiche reali come ad esempio Sakamoto Ryōma e Yoshida Shōin, i quali offriranno missioni particolari e/o secondarie, ma anche la possibilità di costruire dei legami. La trama di Rise of the Ronin infatti sarà modellata dal giocatore, influenzata dalle scelte significative che ci verranno poste davanti e che determineranno esiti, progressioni e sviluppi importanti, nonché ci consentiranno di raggiungere diverse conclusioni.
Nonostante l’importanza data alla narrativa, anche il combattimento giocherà un ruolo importante. Ci viene rivelata l’esistenza di 3 città principali all’interno dell’open world di Rise of the Ronin, ovvero Yokohama, Kyoto ed Edo (la Tokyo di oggi), ma qui entra in gioco il lavoro di Team Ninja, il quale ha dovuto lavorare per adattare il mondo a un’idea dove non bisogna uccidere indiscriminatamente, come nei classici soulslike. Punti esperienza, tante armi, tra cui pistole e fucili a rappresentare l’influenza occidentale dell’epoca, stili di combattimento diversi e scontri ravvicinati saranno solo alcuni degli elementi presenti in gioco, dove persino la morte assume un ruolo centrale legato al destino e al karma, rendendo necessario recuperare l’onore in caso di sconfitta.