Ricky Gervais ha nuovamente scatenato una polemica con una battuta all’interno del suo prossima speciale Netflix in uscita su Netflix il 25 dicembre, “Armageddon”. In una clip teaser pubblicata dal comico, Gervais scherza sui bambini malati terminali, definendoli “calvi” e utilizzando un termine offensivo. Oltre 12.000 persone hanno firmato una petizione su Change.org chiedendo a Netflix di rimuovere la battuta dallo speciale previsto per il 25 dicembre, come leggiamo su Variety.
Dopo la controversa battuta Gervais ha precisato che si tratta di battute e ha sottolineato di non utilizzare tale linguaggio nella vita quotidiana, ma di interpretare un ruolo nello spettacolo. In un’intervista al podcast “Headliners” di BBC Radio 5 Live, Gervais ha respinto le critiche definendo l’indignazione “falsa” e paragonando i firmatari della petizione a “disturbatori”.
L’organizzatrice della petizione, Anna Villa, una madre il cui figlio ha affrontato il cancro, ha descritto la scenetta di Gervais come “irrispettosa” e “profondamente offensiva”. Ha affermato che le battute non solo sono disgustose ma anche spietate, rappresentando uno schiaffo non solo ai bambini malati ma anche alle loro famiglie.
Ricky Gervais: una petizione chiede a Netflix di rimuovere il suo nuovo speciale “Armageddon”
Gervais ha riconosciuto che offendere le persone è un rischio professionale, ma ha criticato l’uso dei social media per esprimere opinioni senza aver sentito realmente la battuta. Ha affermato che ignorare i critici ha lo stesso effetto psicologico di essere ignorati.
Il comico ha dichiarato che resterà al di fuori della politica, ma sul palco interpreterà un personaggio di sinistra o destra a seconda delle esigenze dello scherzo. Ha difeso la natura degli scherzi, affermando che una battuta non rivela la vera anima del comico.
Gervais ha rivolto un avvertimento sui contenuti del suo nuovo speciale attraverso Twitter, menzionando argomenti delicati come sesso, morte, pedofilia, religione, disabilità, libertà di parola, riscaldamento globale, Olocausto ed Elton John. Ha invitato coloro che potrebbero essere offesi a evitare lo spettacolo.
Quest’ultimo controverso episodio si aggiunge alle critiche precedenti per le battute di Gervais sugli argomenti LGBTQ+, ma il comico ha difeso il suo stile e ha ricevuto il sostegno del co-CEO di Netflix, Ted Sarandos, che ha affermato che alcuni comici occasionalmente superano il limite.
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