Queste ultime settimane non si stanno rivelando rosee per l’influencer Chiara Ferragni, che ha ricevuto da poco una multa di oltre un milione di euro per pratiche commerciali scorrette per il pandoro realizzato in collaborazione con Balocco. Sia l’azienda dolciaria che l’influencer hanno infatti pubblicizzato il prodotto dicendo che con l’acquisto le persone avrebbero partecipato a una donazione in beneficenza all’ospedale Regina Margherita di Torino.
L’Antitrust ha scoperto che la donazione di 50 mila euro era stata effettuata dalla sola Balocco mesi prima della vendita del pandoro, mentre le società della Ferragni non hanno dato nemmeno un centesimo e hanno invece guadagnato un milione di euro. L’influencer si è scusata con un video su Instagram, e ha dichiarato che farà una donazione di un milione di euro all’ospedale torinese.
Diversi utenti di internet hanno preso ispirazione da quanto accaduto per rivendere il pandoro su eBay a prezzi esorbitanti che vanno dai 100 ai 130 euro (prezzi di spedizione inclusi). Un venditore l’ha messo invece in vendita a 9 euro, mantenendo quindi un prezzo simile a quello dei supermercati. C’è da chiedersi chi vorrà davvero comprarsi un pandoro che ha abbondantemente superato la data di scadenza per motivi che non siano partecipare a un meme. Nel caso voleste provare a partecipare, le aste per i pandori venduti a partire da 100 e 130 euro rimarranno in vendita ancora per 6 giorni, mentre quello da nove sarà acquistabile fino al 30 dicembre.
Dopo il pandoro anche le uova di pasqua
Ironicamente oggi è arrivato un altro aggiornamento sulla vicenda di Chiara Ferragni, che riguarda stavolta l’uovo di Pasqua di Dolci Preziosi sponsorizzato da lei. Secondo l’inchiesta attualmente in corso ad opera di Selvaggia Lucarelli, anche l’uovo di Pasqua ha avuto una storia simile a quella del pandoro Balocco.
In quel caso l’influencer è stata pagata una cifra esorbitante (circa 1 milione e 200 mila euro) per prestare la sua immagine, ma nel suo contratto non c’era scritto che avrebbe dovuto contribuire alla donazione. In beneficenza sono invece stati dati soltanto 36 mila euro.