Nelle ultime ore è scoppiato un vero e proprio caso riguardante Playstation, con i riflettori puntati su una specifica regola dei termini di servizio del software. Questa vieta infatti la rivendita di giochi sia in copia fisica che digitale e molti utenti si sono inevitabilmente allarmati, preoccupati del fatto che non avrebbero più potuto rivendere i propri titoli usati. In realtà la situazione è diversa e necessiterebbe di maggiore chiarezza.
La regola “incriminata” esiste infatti da tempo ed è in vigore con formula sostanzialmente analoga ormai da quasi un decennio. La medesima situazione si era presentata effettivamente già all’epoca della sua originaria introduzione nei termini di servizio di Playstation, alla fine del ciclo vitale di PS3.
Il dibattito tenne banco anche in quell’occasione, con molti utenti preoccupati dal fatto che Sony stesse cercando attivamente di abolire in toto la rivendita dei giochi. L’azienda giapponese fu quindi costretta a chiarire la sua posizione, affermando ufficialmente che questa rimaneva in realtà pienamente consentita.
L’autorizzazione di Playstation è arrivata oltre dieci anni fa
La regola inserita all’interno dei termini di servizio europei, che impedirebbe agli utenti di rivendere i propri giochi, è precisamente la 7.1 che recita testualmente: “È proibito rivendere giochi su disco o giochi digitali, salvo previa espressa autorizzazione della nostra azienda ed eventualmente dell’editore, se il gioco è pubblicato da un’altra azienda.”.
Va sottolineato però che non c’è stato nessun cambiamento dell’ultima ora alla norma e questa è redatta con tale formula da dicembre 2022. Non solo, era espressa in forma sostanzialmente identica (con solo il termine “software” a sostiture “gioco”) già nel 2013. Fu proprio durante l’edizione di quell’anno dell’E3 che Sony comunicò che la rivendita dei giochi rimaneva pienamente consentita, ribadendolo anche alla testata britannica Eurogamer tramite un portavoce: “Come Sony ha annunciato all’E3 2013, gli utenti potranno vendere o condividere i titoli PS4 su disco”.
Insomma, oltre a non essere a conoscenza della regola, molti sembrano aver trascurato il fatto che questa parli anche di un’autorizzazione da parte di Playstation, che è stata apertamente concessa a più riprese. L’unica (vera) preoccupazione residua per gli utenti è quella riguardante l’effettivo possesso dei propri giochi e la possibilità che in futuro Sony cambi idea, decidendo di revocare l’autorizzazione e proibire la rivendita dei giochi. Una strada che però l’azienda non ha mai deciso di percorrere in oltre un decennio e che all’atto dei fatti sarebbe sostanzialmente proibitiva da praticare, rendendola un’ipotesi piuttosto remota.