Manca sempre meno al lancio di Threads, l’applicazione “gemella” di Instagram creata da Meta e che vuole competere con il nuovo Twitter di Elon Musk, il social che oggi conosciamo tutti come X. Se ne parlava già da tempo e si sapeva che prima o poi sarebbe arrivata anche in Europa, ma ora il lancio è molto più vicino di quanto ci aspettassimo.
In passato era stato il Wall Street Journal a pubblicare un articolo dove aveva anticipato che i problemi di natura burocratica che c’erano stati al lancio del nuovo social erano stati risolti: per chi non lo sapesse, infatti, Threads è disponibile soltanto negli Stati Uniti e nel Regno Unito. Sembra tuttavia che questa anticipazione si sia rivelata corretta, perché a quanto pare abbiamo definitivamente la data d’uscita.
Si parla di tre giorni a partire da oggi, quindi il tutto sarà rimandato a Giovedì 14 Dicembre, alle ore 12:00 italiane. Non ci sono stati comunicati stampa sull’annuncio della data, ma esiste solo un conto alla rovescia sul sito ufficiale, andando su threads.net, e sull’applicazione per dispositivi mobile, dove però c’è un countdown parecchio nascosto.
Dove vedere il conto alla rovescia sull’App
Per chi si vuole portare avanti e volesse scaricare già da subito l’applicazione Threads, può vedere anche dall’app stessa il conto alla rovescia per capire quanto manca al lancio. Per farlo, basta semplicemente scrivere la parola “ticket” all’interno della barra di ricerca, la stessa che si utilizza per cercare altri account o altri contenuti. In alto a destra comparirà poi un’icona rossa che dobbiamo toccare. In questo modo, viene mostrato un biglietto virtuale con la data di lancio, l’ora e il nome utente, che può essere visto da tutti gli utenti europei.
Threads avrà più o meno lo stesso funzionamento che aveva il vecchio social Twitter, prima di essere acquistato da Elon Musk: un social prettamente testuale, che sta cercando ancora di trovare la sua identità e che può risultare ancora un po’ acerbo sotto alcuni aspetti.
I motivi dietro a questo palese ritardo rispetto alla tabella di marcia è dovuto al fatto che Meta non era certa di rispettare il regolamento europeo sui mercati digitali, ovvero il Digital Markets Act, entrato in vigore il 22 Novembre del 2022. Christine Pai, portavoce di Meta, aveva definito questo problema “un’incertezza normativa“, che tuttavia sembra essersi risolta.