Elon Musk è finito ancora una volta al centro della discussione a causa del suo supporto a una teoria cospirazionista antisemita su X/Twitter. Questa nuova mossa controversa dell’imprenditore è costato caro al social, visto che moltissime aziende (tra cui Apple, Disney, Warner Bros. Discovery, IBM, Paramount, Lionsgate, NBC/Universal e la Commissione Europea) hanno deciso di ritirare le proprie pubblicità da lì. Musk non ha reagito bene alla cosa, e durante un intervento alla conferenza DealBook, ha praticamente insultato le aziende che hanno smesso di fare pubblicità su X.
La reazione di Elon Musk
A tirare in ballo l’argomento è stato Andrew Ross Sorkin, che ha chiesto all’imprenditore che cosa ne pensasse di questa “pausa pubblicitaria“. Musk ha quindi risposto dicendo “Non fate pubblicità“. Perplesso, Sorkin ha chiesto “Non vuoi che si pubblicizzino?“. L’imprenditore ha quindi detto “Se qualcuno prova a ricattarmi con la pubblicità o con i soldi? Andate a fare in culo. Andate. A. Fare in culo. È chiaro?“. A quel punto ha salutato la folla presente dicendo “Hey Bob“, praticamente una frecciatina al CEO della Disney Bob Iger, anche lui presente all’evento.
Musk ha continuato dicendo che queste aziende stanno uccidendo X, e che faranno sapere al mondo che il social è morto a causa dei pubblicitari con un documento molto dettagliato. Quest’intervento non rappresenta di certo un messaggio incoraggiante per tutti coloro che stanno decidendo se continuare a pubblicizzarsi sul social o meno.
Negli ultimi giorni, Elon Musk ha denunciato le organizzazioni non profit Media Matters, Center for Countering Digital Hate e Anti-Defamation League perché secondo lui hanno contribuito a peggiorare il rapporto tra X e le aziende. Le ricerche del Center for Countering Digital Hate hanno messo in luce quanto X abbia fallito nel moderare discorsi d’odio sui social.
L’agenzia di sinistra Media Matters for America ha invece fatto notare come pubblicità di aziende come Apple apparissero vicino a post riguardanti Hitler e il nazismo. X ha risposto alle ricerche dicendo che si tratta di un tentativo di fuorviare i pubblicitari e minare la libertà di parola. Il social ha fatto della libertà di parola uno dei suoi principi fondamentali, anche se in passato ha generato controverse perché ha permesso di scrivere opinioni anche a personaggi controversi come il leader iraniano.
Sul palco Musk si è scusato per il suo commento al post cospirazionista, ma non si è mostrato pentito, visto che ieri ha postato un meme che supportava il Pizzagate (una cospirazione secondo la quale i democratici americani sono colpevoli di traffico di minori). Ha cancellato il post dopo che una persona che crede a questa cospirazione ha attaccato una pizzeria di Washington con un AR-15.