È già un mese che Tesla si sta scontrando con i sindacati dei lavoratori svedesi di diversi settori, che vogliono una contrattazione collettiva. La vicenda è arrivata anche in tribunale, dove l’azienda automobilistica di proprietà di Elon Musk ha chiamato in causa il paese scandinavo per uscire dallo stallo il prima possibile, visto che gli scioperi potrebbero portare danni a tutta l’industria automobolistica europea.
Tesla ha fatto causa all’agenzia postale PostNord per far sì che le vengano consegnate le targhe delle auto elettriche di sua proprietà. I dipendenti delle Poste si sono rifiutati di consegnarle per mostrare solidarietà ai lavoratori scioperanti. I dipendenti di PostNord hanno infatti intrapreso un’azione sindacale lo scorso 20 novembre per costringere Musk a firmare un contratto collettivo con i meccanici. L’agenzia dei trasporti svedese si è poi rifiutata di consegnare le targhe con altri mezzi, visto che da contratto è costretta a usare proprio i mezzi dell’agenzia.
Il giudice del tribunale distrettuale di Norrpiking ha però dato ragione a Tesla, invitando l’agenzia dei trasporti a cercare un metodo alternativo per consegnare le targhe entro una settimana, se vuole evitare di ricevere una sanzione di un milione di corone svedesi (90 mila euro). Per il momento nessuna delle due parti ha rilasciato commenti riguardo la sentenza del giudice, e l’unico ad averne parlato è stato l’avvocato dell’azienda americana Johannes Ericsson.
Tesla e gli sciopero in Svezia
Di certo questo nuovo sviluppo dà all’azienda una posizione di vantaggio sulla situazione. Lo scontro tra l’azienda di Musk e i sindacati è scoppiato quando la prima si è rifiutata di firmare i contratti collettivi, che nel paese scandinavo sono alla base della regolamentazione del mercato.
Il primo sindacato a intraprendere azioni di protesta è stato IF Metal, a cui poi si sono aggiunte anche da altre categorie di lavoratori che hanno a che fare con Musk. Il portavoce del sindacato di PostNord ha dichiarato a Reuters che Tesla potrebbe mettere fine ai disagi semplicemente firmando l’accordo richiesto. L’azienda ha ampiamente dimostrato di non aver intenzione di farlo, quindi la fine degli scioperi è ancora molto lontano.