Fino a poco tempo fa, una donna cinese di nome Zhang era considerata la nemica numero uno di Tesla. La donna, infatti, nel corso degli anni passati aveva protestato più volte, anche in modo piuttosto scenografico, contro il celebre marchio automobilistico, accusando la società di aver messo in commercio una Model 3 con evidenti difetti all’impianto frenante.
Ebbene, le accuse mosse dalla signora Zhang sono approdate in un tribunale cinese, ma l’esito non lo si può definire certamente un lieto fine: la donna è stata condannata dai giudici del Dragone a scusarsi pubblicamente con la casa automobilistica.
Le illazioni fatte nel corso del tempo si sono difatti dimostrate totalmente infondate. Oltre a ciò, sembra che i giudici cinesi abbiano condannato la donna al pagamento delle spese processuali e alla compensazione delle spese sostenute dalla controparte.
Il sinistro che ha causato le proteste contro Tesla
L’intera faccenda risale a poco più di 2 anni fa, quando la signora Zhang decide di perorare la causa di una proprietaria di una Model 3. La signora Li, questo il nome della proprietaria del veicolo, aveva infatti causato un tamponamento e sosteneva in modo veemente che la causa del sinistro fosse imputabile al malfunzionamento dei freni del suo veicolo.
Così, la signora Zhang ha iniziato a scagliarsi ferocemente contro Tesla, anche ideando anche alcune proteste non proprio ortodosse: per esempio, nel corso di un salone auto a Shangai a cui prendeva parte anche Tesla, la donna è salita in piedi a una delle auto esposte.
Successivamente, la faccenda è finita all’interno delle aule di giustizia cinesi. Nel corso di più di due anni di processo, una perizia svolta sulla vettura ha rivelato che l’impianto frenante non era minimante guasto.
I freni della Tesla Model 3 non erano guasti
L’esame svolto dai periti sulla Tesla Model 3 ha evidenziato come la signora Li avesse pigiato il pedale del freno quando la vettura viaggiava a 119 Km/h. In un primo momento, però, la pressione esercitata era troppo lieve, pertanto la conducente, accortasi di ciò, ha deciso di frenare in modo più deciso.
L’incremento di pressione sul pedale non è risultato sufficiente ad attivare il sistema ADAS (Advanced Driver Assistance Systems) e, di conseguenza, la vettura ha impattato con l’ostacolo a una velocità di circa 50 Km/h. In sostanza, a causare il sinistro non è stato un malfunzionamento dei freni, bensì la velocità elevata a cui viaggiava il veicolo unita a una frenata non sufficientemente pronta.
La corte, dunque, ha condannato la signora Zhang a scusarsi pubblicamente con la casa automobilistica, a pagare le spese processuali (pari a circa 280 dollari) e le spese della perizia sul veicolo (di ammontare pari a circa 2.800 dollari).
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