Hunter x Hunter è una delle opere più note degli ultimi 25 anni. Scritto e disegnato da Yoshihiro Togashi, si tratta di un manga adorato da milioni e milioni di lettori. Purtroppo, la serializzazione di Hunter x Hunter è nota per la sua irregolarità: la salute di Togashi lo ha portato a frequenti pause, durante anche più anni consecutivi. L’ultimo capitolo è stato il 400, pubblicato su “Shonen Jump” il 26 dicembre 2022: da allora il manga è in una pausa indeterminata.
Negli ultimi 11 mesi Togashi sembra abbia continuato a redigere nuovi capitoli di Hunter x Hunter: il 1 ottobre aveva pubblicato un tweet dove stava preparando una tavola. D’altro canto, non sappiamo quando potrà riprendere la serializzazione, e non ci sono indicazioni in merito. Proprio per prevenire che il manga rimanga senza una fine, Togashi in una recente intervista ha rivelato uno dei quattro possibili finali che avrà Hunter x Hunter nel caso non riesca a completarlo.
Il finale possibile di Hunter x Hunter
Pewpiece su X ha pubblicato una traduzione dell’intervista di Togashi, dove svela i finali del suo manga. L’autore avrebbe preparato quattro distinti scenari, denominati A, B, C e D. Iniziamo dal primo, l’A: secondo Togashi, tale finale dovrebbe soddisfare il 50% dei lettori, e lasciarne insoddisfatti un 25%. In tal modo, non avrà voti alti come finale, ma terrà lontano critiche eccessive all’opera.
C’è poi il finale B, il secondo. Secondo Togashi, tale conclusione spaccherebbe a metà i lettori: un 50% sarà soddisfatto, un 50% sarà invece critico. Il terzo finale sarà invece il più criticato: la conclusione C avrà solo un 10% di lettori soddisfatti, il restante 90% sarà estremamente insoddisfatto. Il motivo è che il finale C esprimerebbe la visione molto personale di Togashi.
Ma eccoci al quarto finale: secondo l’autore, il D è da considerarsi la conclusione “ufficiale” di Hunter x Hunter nel caso non finisse l’opera. Ecco il finale D (come detto, si tratta di una traduzione in italiano di una traduzione inglese fatta a sua volta giapponese. Potrebbero esserci errori o problemi di adattamento, che segnaleremo nel caso).
Vicino a un lago, una ragazza di nome Jin tiene in mano una canna da pesca, e sta in piedi immobile. All’improvviso, la lenza si agita violentemente e Jin spaventatasi esclama “L’ho preso! Ho preso il Signore del lago!”. Lei riesce con abilità a prendere il Signore del lago sulle sue spalle e, di fronte a una donna, dice: “Come promesso, ho preso il signore del lago! Mamma!”. Jin si avvicina alla donna ed esclama con passione, “Non devi più dirmi che devo diventare un Hunter!”.
La donna, che non ha più nessun stratagemma [per convincerla a diventare un Hunter], annuisce. Jin, che ha ancora sulle spalle il signore del lago, si allontana. La madre dice a suo marito che il sogno di Jin è quello di non lasciare l’isola e di non ereditare il loro posto [Qui pensiamo intenda il loro “posto” da Hunter]. Il padre annuisce, ridendo, e la madre esprime il suo dispiacere, dicendo: “Forse i suoi desiderino cambieranno. Ma voglio sapere, tu e JIn, perché siete così? Sicuramente è per il sangue di nonna Mito e di nonna Noko”.
La donna non sembra sapere che nonna Mito e nonna Noko non erano consanguinee, e il marito sorride essendone consapevole. La donna, esprimendo la sua riluttanza come madre, aggiunge: “Ma nonno Gon è stato un famoso Hunter… e questa ragazza un giorno lascerà l’isola”. Jin insiste, “Non me ne andrò mai!”. Nonostante non sia più visibile essendosi addentrata nel cuore della foresta, Jin sente la conversazione dei suoi genitori e risponde con insolenza. Il padre, divertito, dice: “Hai proprio un grande spirito di osservazione”.
Si cambia scenario. Si passa al negozio che continua il suo lavoro dai tempi di Mito. Il Signore del lago è stato ripulito, e le sue parti interne sono state messe da parti. Jin si ringrazia da sola mentre lavora: “Mamma non la capirà mai. Quando nonno parlava felice delle sue memorie da Hunter, nonna Noko si allontanava lentamente con la sua sedia. Ogni volta che nonno Gon parlava, le sue lamentele venivano sentite da altri [Quest’ultima riga su Gon e Noko non ha molto senso nella traduzione di Pewpiece, abbiamo provata a interpretarla in maniera diversa]”.
Jin poi prende il coltello e con esso colpisce con forza il tavolo, gridando “”Sono stanca di ciò, di aspettare il ritorno di qualcuno dopo mesi e anni di una tristezza che ha rotto il mio cuore… Adesso farò in modo di far aspettare qualcun altro!”. Ecco che la porta si apre, e risuona l’eco di una voce calda. Nella stanza entra un giovane ragazzo, che tiene in mano una pianta. Il ragazzo esclama, “Hai preso veramente il Signore del lago! Bene, onoriamo tutta l’isola con lui!” [Pewpiece qui utilizza la prima persona singolare per il ragazzo. Ma il Signore del lago l’ha catturato Jin, non lui].
Jin risponde: “Ho sempre… sempre voluto essere con le persone a cui tengo. Per sempre insieme!” Il ragazzino annuisce, “Sì!”. Entrambi cucinano, con degli ampi sorrisi stampati in faccia. Un uccello vola via dall’isola, sopra una città con i suoi abitanti. Il figlio di uno di loro, la figlia di altre persone, e il nipote di un altro vivono in posti diversi, e si scambiano sorrisi [Anche qui, la traduzione è strana]. Potrebbero essere i figli di un certo personaggio, e i nipoti di un altro. L’uccello vola via verso l’orizzonte. Sullo sfondo, una figura guarda la scena
Fine.
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