Quasi un mese e mezzo fa sono state aperte le iscrizioni per i primi test sull’uomo dell’interfaccia N1 di Neuralink, l’azienda di neurotecnologie di proprietà di Elon Musk. L’azienda ha ottenuti i permessi per effettuare la sperimentazione sull’uomo qualche mese fa, dopo che gli era stata negata nel 2022 per i problemi di sicurezza (ad esempio si temeva che il chip si sarebbe mosso all’interno del cranio o che si sarebbe surriscaldato). Anche se ora ha la possibilità di fare esperimenti sull’uomo, rimane ancora aperto la causa in cui è accusata di aver ucciso 1500 cavie animali durante le sperimentazioni.
Le persone stanno scalpitando per essere le prime a partecipare a questi esperimenti di Neuralink: secondo gli ultimi dati, ci sono migliaia di persone in lista d’attesa per diventare le prime 11 a farsi impiantare un chip nel cervello. Per questo l’azienda vorrebbe anche allargare il numero di persone coinvolte negli esperimenti, sperando di arrivare a 22 mila entro il 2030.
Le persone che possono candidarsi sono quelle che purtroppo sono diventate tetraplegiche a causa di una lesione al midollo spinale o della SLA. La speranza è che il chip crei una simbiosi uomo-macchina che possa aiutarli a superare la loro condizione, riuscendo a controllare dei dispositivi esterni grazie al chip. Alcuni esperti invitano chiunque a considerare con calma la candidatura, visto che i chip potrebbero essere soggetti a intrusioni di hacker.
L’operazione di Neuralink
Per inserire il chip dietro l’orecchio è prevista un’operazione di 2 ore, durante la quale sarà rimossa e sostituita una porzione di cranio, che secondo Business Insider sarebbe la parte meno invasiva di tutto il processo.
Il dispositivo potrebbe infatti causare dei forti cambiamenti cognitivi nei soggetti, di cui in passato si sono registrati sia episodi positivi che negativi pazienti affetti da morbo di Parkinson e disturbi ossessivi-compulsivi. Oltre a un tentato suicidio, tra i casi negativi ce ne sono stati diversi di paralisi decisionale, dove i pazienti non riuscivano più a prendere decisioni senza avere l’appoggio del dispositivo.