Le aurore boreali sono uno dei fenomeni forse più affascinanti che possono avvenire nel cielo del nostro mondo (e non solo per i meme derivati da un certo episodio dei Simpsons). Sono molto facili da vedere in molti paesi del nord Europa, come la Norvegia, l’Islanda e La Lapponia svedese e finlandese, ed è purtroppo estremamente raro nei paesi del sud Europa come qui in Italia. Eppure in questi giorni è stato possibile vedere l’aurora boreale… A Milano?!
L’aurora boreale a Milano
Ieri il capoluogo lombardo è stato graziato da un tramonto insolito, tinto di colori diversi dal giallo e arancione. Infatti alle ore 18 è stato possibile assistere a un’aurora boreale, che secondo la pagina Facebook Passione Astronomia è stata avvistata anche in tutto il Centro Nord e persino nelle Marche e in Puglia. Nelle foto dell’evento scattate a Milano, si può vedere il cielo tinto di rosa e viola. Le persone sono rimaste piacevolmente sorprese da questo e hanno invaso i social con post sull’argomento.
Non è stata però la prima volta che il fenomeno è stato visto nel nostro paese, e il precedente caso è stato registrato il 25 settembre alle 4 del mattino sulle alpi lombarde, dove è stato visibile per 10 minuti. È stato visibile anche nei cieli svizzeri, francesi e tedeschi.
Cosa rende possibile il fenomeno
Ma com’è stato possibile che il fenomeno sia stato visto da noi? Edoardo Ferrara, meteorologo di 3BMeteo (portale dedicato esclusivamente alle previsioni metereologiche creato nel 1999) ha spiegato che il fenomeno avviene grazie all’interazione tra il campo magnetico terrestre e i venti solari. Quando questi ultimi sono intensi possiedono un’elevata intensità di particelle cariche che poi vengono veicolate nel campo elettromagnetico della Terra.
Questo causa un’emissione delle onde elettromagnetiche nel campo in cui sono visibili le aurore. Solitamente la geometria del campo magnetico terrestre fa in modo che la maggior parte delle particelle si concentri nelle fasce di Van Allen, che si trovano nelle latitudini settentrionali. Per questo possono essere visti raramente sotto il cinquantesimo parallelo, ed è ancora più raramente sotto al quarantacinquesimo.