Nello scorso episodio della seconda stagione di Jujutsu Kaisen abbiamo assistito a uno dei migliori scontri dell’intera serie a livello di messa in scena e coinvolgimento emotivo: quello tra Yuji e Choso. Nel quattordicesimo episodio invece l’attenzione si è sposata su Mei Mei, Ui Ui, Maki, Nanami e Naobito Zen’in, i quali si sono ritrovati ad affrontare degli spiriti maledetti.
Come abbiamo visto in questi giorni, l’episodio è diventato famoso a causa delle polemiche fatte degli spettatori giapponesi perché non l’hanno trovata all’altezza dei precedenti. Quest’episodio mostra più di tutti lo stato in cui riversa la produzione della serie, visto che ha limitato molto il lavoro del regista Hokuto Sadamato, che purtroppo non è riuscito a mettere in scena tutte le idee che aveva in mente.
Il “controverso” episodio di Jujutsu Kaisen
La prima parte dell’episodio, incentrata su Mei Mei e Ui Ui, l’ho trovata abbastanza solida. Riesce a trasmettere efficacemente l’atmosfera spettrale del dominio dello spirito della pestilenza, e anche la sua tecnica seppur semplice sembra davvero mortale (lo si capisce bene dalla scena dei “cadaveri” rossi che appaiono nei pensieri di Mei Mei). C’è anche un ottimo gioco di strategia da parte della ragazza, che riesce a esorcizzare lo spirito grazie alle abilità del fratello. Alla fine assistiamo anche all’inizio del suo scontro con Geto, ma bisogna vedere se nei prossimi episodi sarà davvero mostrato a schermo.
La seconda parte dell’episodio è invece quella dove i cali qualitativi si notano un pochino di più, anche se non penso siano così impattanti per la visione. Ci sono un paio di scene dove c’è una minore qualità dei disegni dei volti dei personaggi (in particolare Nanami e Maki), mentre in altri sembrano mancare proprio dei frame. L’entrata in scena finale di Toji Fushiguro è quella che ne risente di più, perché appare proprio palese che manca un passaggio nell’attraversamento del portale da parte dell’assassino di stregoni.
A pensarci è ironico che proprio l’episodio più limitato a causa della schedule sia quello dove c’è un personaggio che ha un potere legato proprio all’animazione. Naobito è in grado di dividere un secondo in 24 frame, e può “imprigionare” un avversario in un frame di animazione per quel secondo se lo tocca. Si tratta di un potere davvero unico e apparentemente divertente da sfruttare. Lo Zen’in era già un personaggio simpatico negli scorsi episodi, dove veniva mostrato sempre a bere birra, e anche in quest’episodio strappa una risata quando si mette a spiegare a Dagon come funzione l’animazione al giorno d’oggi a Dagon, con la musica che pian piano sovrasta le sue parole per simboleggiare quando allo spirito maledetto non freghi molto di quello che il vecchio Zen’in abbia da dire.
In conclusione il quattordicesimo episodio della seconda stagione di Jujutsu Kaisen è sì sottotono rispetto agli episodi precedenti, ma non è assolutamente brutto. È un peccato che a causa della schedule non siamo riusciti a vedere tutte le idee che Sadamoto aveva in mente. L’episodio è ovviamente disponibile su Crunchyroll in lingua originale sottotitolata.