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Renault: il motore indipendente dalle terre rare è pronto a essere presentato

Circa un anno fa, il colosso dell’automotive francese Renault (una delle case di produzione di automobili più importanti del paese transalpino), aveva pensato di progettare un motore proprio che fosse completamente indipendente dalle terre rare, ovvero quel gruppo di elementi della tavola periodica (tra cui il Neodimio, lo Scandio e il Gadolinio) presenti in bassissime quantità sul pianeta Terra (da cui il nome “terre rare”). Questi particolari metalli sono però presenti in più che discrete quantità in Cina, che ne detiene circa l’80% di tutte quelle disponibili al mondo.

Potete facilmente intuire come la produzione di certi componenti elettronici estremamente specifici e molto importanti al giorno d’oggi sia rallentata per via del quasi letterale monopolio che la Cina possiede su questi metalli preziosissimi, che, senza giri di parole, oggi valgono ben più dell’oro. Magneti, microchip, filtri fotografici, schermi di televisioni, computer e anche alcune componenti dei motori ibridi sono dipendenti totalmente da questi metalli preziosi. O almeno, non del tutto.

Infatti Renault ha finalmente concluso la lunga fase di progettazione di questo sicuramente rivoluzionario motore per automobili senza l’utilizzo di questi rarissimi metalli (al momento provenienti in larga parte dalla Cina), e ciò potrebbe essere un punto di svolta nel settore dell’autoveicolo senza precedenti, ma che potrebbe aprire la strada anche ad altri settori: forse, la Cina potrebbe non essere più così rilevante. In questa maniera, i costi e le emissioni di anidride carbonica potrebbero subire un forte taglio.

Gruppo Renault

Qualche dettaglio sul nuovo motore di Renault

Questo nuovo motore sincrono a eccitazione elettrica era già stato sperimentato dal colosso dell’automotive francese già circa 10 anni fa, con la macchina modello ZOE. Il motore è dunque strutturalmente simile, ma con la mancanza non di poco conto dei rari elementi chimici posseduti in gran parte dal grande paese asiatico.

Il motore è il 30% più piccolo rispetto a quello della Megane E-Tech, con un’impronta carbonica perfino inferiore: un dettaglio non di poco conto, visti i problemi climatici dovuti al surriscaldamento globale ai quali ogni giorno andiamo sempre più incontro.
Grazie a un voltaggio di circa 800 Volt, si prospettano tempi di ricarica brevi e una maggior efficienza energetica. Al momento il motore sta venendo testato, ma Renault conta di iniziare a produrlo dal 2027.

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Leggi anche: RENAULT: UN NUOVO MOTORE ELETTRICO SENZA TERRE RARE IN PROGETTAZIONE

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Riccardo Coda

Riccardo Coda

22 Giugno 1999. Amo l'ignoto, ciò che è poco convenzionale, le storie d'amore smielate e Neon Genesis Evangelion.

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