La controversa piattaforma X di Elon Musk (precedentemente conosciuta come Twitter) sta per rilasciare una versione sperimentale. Stando alla descrizione in un post, essa conterrebbe una funzione che permetterà ad alcuni utenti di effettuare chiamate audio e video, ma non sarà disponibile per tutti.
Mentre il social si avvia verso un futuro incerto in Europa per via dei molteplici scontri con le linee guida del Digital Services Act (DSA) riguardo alla disinformazione, il miliardario punta a rendere la sua piattaforma poliedrica. Dalle sue parole, infatti, si evince l’obiettivo di rendere X una “everything app“, ovvero un’applicazione in grado di fare tutto e che riunisca in sé più funzioni.
Al momento, questa feature sarebbe disponibile solo per i dispositivi iOS e per alcuni utenti selezionati, che la vedrebbero attivata automaticamente sul loro profilo. I pochi “prescelti” sarebbero infatti già in grado di ricevere chiamate audio e video dalla loro lista di account seguiti. In assenza di un comunicato ufficiale, non è chiaro se o quando questa funzione sarà attiva per tutti. Intanto, nei commenti del post di Musk compare un disclaimer: “Questa è una funzione in beta, e potrebbe non essere disponibile in tutti i paesi“.
Il futuro di X
Ultimamente ne abbiamo sentite di cotte e di crude, sul conto di Elon Musk. Prima del suo post in cui annunciava la possibilità di effettuare chiamate e videochiamate, avrebbe infatti annunciato di voler rendere X un’applicazione a pagamento. Il costo, per quanto non elevato, di 1$ all’anno costituirebbe per il miliardario un muro che renderebbe la vita difficile ai bot creati con intenzioni maligne.
Oltre a questo, rimane concreta la possibilità di un oscuramento totale di X dall’Europa per le violazioni del DSA o per scelta del proprietario della piattaforma. Ma Musk non si perde d’animo, e annuncia di voler proseguire con il suo piano di rendere il suo social una super-app disponibile per ogni dispositivo e che sia in grado di supportare funzioni che spaziano dai messaggi e le chiamate ai pagamenti peer-to-peer.