Si è soliti pensare che, con lo sviluppo della tecnologia e con l’urgenza sempre più pressante di azioni concrete a salvaguardia del rispetto ambientale, anche i nuovi SUV emettano meno CO2 delle vecchie auto. Ma questo non è necessariamente vero secondo quanto riportato da uno studio di Possible, una compagnia inglese che si definisce come “Una società a zero emissioni di carbonio che ispira le persone nel Regno Unito a intraprendere le azioni che la crisi climatica richiede.”.
Il report dettagliato sulle emissioni di CO2 dei SUV di nuova concezione ha rilevato come i grandi modelli di auto, a causa del loro peso, siano più inquinanti di alcune auto prodotte anche nel 2013. In dieci anni di sviluppo tecnologico e incrementale richiamo all’attenzione per le questioni ambientalistiche da parte dei suoi paladini come Greta Thunberg (recentemente arrestata in una manifestazione a Londra), non sembra che l’industria automobilistica abbia risolto l’annosa questione dell’inquinamento.
Le emissioni dei nuovi veicoli prodotti dal 2011 al 2016 si erano abbattute drasticamente, ma negli ultimi sette anni sono ripresi a salire. La media infatti di emissione di CO2 dei veicoli prodotti nel 2016 era pari a 120g/km, contro l’attuale 130g/km. L’aumento di questo dato è dovuto a un incremento di vendite dei grandi e grossi SUV che innalzano la media.
La questione SUV è anche politica
Lo studio di Possible sopra riportato analizza la questione anche da un punto di vista più “politico“. I SUV sono decisamente più costosi delle piccole utilitarie indirizzate al mercato per un pubblico meno abbiente. Ad avvalorare questa tesi ci sono delle analisi che dimostrano che il 75% dei SUV, benché di concezione per il fuoristrada, sono posseduti da residenti nei quartieri più ricchi delle grandi città.
Lo scopo principale del report è quello di sfatare il mito che la transizione ecologica per i veicoli sia alla portata esclusiva dei ricchi mentre impoverisce ancor di più il ceto medio-basso. Tramite questi studi si nota infatti come, alcune auto più vecchie e meno costose, sono meno responsabili delle emissioni di CO2 e quindi meno impattanti per l’ambiente.
Una soluzione potrebbe essere quindi, secondo gli autori dello studio, di tassare e aumentare i costi collaterali al possesso dei SUV più inquinanti. Aumentando per esempio il costo di parcheggi e delle tasse. La proposta di fatto sembra attuabile e non si discosta molto da quello che in Italia avviene già con il pagamento del “super bollo” per i possessori delle auto più potenti.