“Nuovo” per noi Italiani, sia chiaro. Il viaggio di Shuna viene pubblicato in realtà nel 1983 in Giappone, proprio mentre il noto regista realizzava il manga di Nausicaa della valle del vento. Arriva quindi nel nostro paese, con “soli” quaranta anni di ritardo, il 18 ottobre 2023, edito dalla Bao Publishing in una edizione di lusso (in tutti i sensi, visto il costo) cartonata e con tutte la pagine a colori, come l’originale.
La storia trae ispirazione da una leggenda tibetana intitolata “Il principe che divenne cane”; il desiderio di Hayao Miyazaki era quello di realizzare un film animato ispirato al racconto, ma era consapevole che una vicenda all’apparenza così semplice e priva di fronzoli (parole sue) non avrebbe trovato spazio nel Giappone di quel tempo. Arrivò allora l’idea di “una rappresentazione visiva a modo suo“, come la definisce lo stesso autore nella nota in chiusura al volume.
La trama de Il Viaggio di Shuna
Il protagonista del racconto è Shuna, un giovane principe dedito all’esplorazione e dal cuore nobile. Un giorno incontra un vecchio avventuriero in punto di morte che prima di andarsene gli rivela l’esistenza di alcuni semi luminosi, che coltivati avrebbero garantito raccolti ricchi e in grado di sfamare molte persone. Per il ragazzo e la sua gente, abitanti di una terra inospitale e rocciosa, questi semi avrebbero rappresentato una salvezza.
Spinto dalla curiosità e dal desiderio di aiutare il suo popolo il giovane principe parte, accompagnato dal suo animale Yakkul. Il viaggio del ragazzo lo porterà a conoscere le miserie e le meraviglie del mondo, dove persone di ogni tipo agiscono per il loro interesse ai danni degli altri e della natura che li circonda. Riuscirà a trovare i semi e ad aiutare la sua gente?
Le chiare impressioni sull’opera
“Rappresentazione visiva” è davvero la definizione più coerente e adatta per etichettare questo libro, che potrebbe sembrare un semplice manga a causa del suo senso di lettura, ma anche un racconto illustrato, essendo dotato di pochissimi dialoghi e di grandi immagini colorate a pagina intera, spesso caratterizzate da quella rapidità nei gesti grafici tipica dei bozzetti di scena o, visto l’autore, degli storyboard di un vero e proprio film.
La sensazione più onesta è difatti quella di star leggendo un canovaccio per un film animato, dove i disegni raccontano momenti dilatati mentre l’azione è tutta racchiusa nelle poche righe di testo che accompagnano le parole di un narratore esterno alla vicenda. Ovviamente, trattandosi di Hayao Miyazaki, le illustrazioni ad acquerello delle 147 tavole in questione sono meravigliose e di grande valore artistico. Basta davvero poco per farsi trascinare nella vicenda del giovane principe.
Tolti tutti questi tecnicismi, Il viaggio di Shuna è all’osso una lettura davvero valida. Ha il pregio di essere disegnata da un autentico maestro, ma togliendo ciò la storia resta comunque bella e di forte impatto pedagogico, senza però risultare per questo didascalica e riducendo il mondo in zone di solo bianco e nero. Stiamo pur sempre parlando di Miyazaki, se avete familiarità con la sua poetica avrete di che deliziarvi, state sereni.
Oltre a questo, gli occhi più attenti noteranno le somiglianze col mondo di Nausicaa o anche della Principessa Mononoke, a partire dalla presenza fissa di Yakkul, fino alla somiglianza tra i due protagonisti o alla perfetta commistione tra tecnologia e natura primordiale, immersa sullo sfondo di una terra d’origine ostile a molti ma ricca di spunti per riflettere sull’importanza del mondo che c’è fuori dai confini conosciuti.
Come detto in apertura, il volume è proposto dall’editore in una edizione davvero curata nella scelta dei materiali; la carta è ottima, la copertina è rigida e solida e la rilegatura di fattura notevole. Stiamo però parlando di un volume di piccole dimensioni che conta 150 pagine a un prezzo di 23 euro, forse troppi, considerando inoltre l’assenza di una prefazione o postfazione critica, in aggiunta alla nota dell’autore di una sola pagina, risalente all’epoca della pubblicazione.