Secondo una regola non scritta del battle shonen moderno, nel cast dei protagonisti si richiede almeno un personaggio femminile ogni due o tre di genere maschile: Jujutsu Kaisen, manga scritto e disegnato da Gege Akutami e pubblicato su Weekly Shonen Jump dal 2018, non fa eccezione.
La Strega Nobara Kugisaki, giunta al sesto posto nel sondaggio di gradimento del 2019 e vincitrice del premio come Miglior Personaggio Femminile ai Crunchyroll Anime Awards del 2022, è stata introdotta quasi subito nella trama di Jujutsu Kaisen, andando a comporre con Yuji Itadori e Megumi Fushiguro il terzetto degli Stregoni al primo anno della Tokyo Jujutsu High.
A differenza di altre ragazze descritte negli shonen contemporanei, che possono dover rispondere a esigenze di marketing (vedi il fan-service, pratica diffusa e non ancora completamente abbandonata) Nobara è schietta, sicura di sé e molto forte – anche se non arriva ai livelli mostruosi di potenza combattiva della sua senpai Maki Zen’in.
Combattere i luoghi comuni
Presentata nel capitolo 3 del manga, Nobara è una giovane donna sfacciata, dotata di un carattere incrollabile e determinata a rimanere fedele a sé stessa. È orgogliosa sia del proprio aspetto fisico che della propria potenza in termini combattivi, rifiutandosi di ricoprire il ruolo della “damsel in distress”, al punto che inizialmente può sembrare una persona arrogante e molto antipatica.
Inizialmente il suo rapporto con Yuji e Megumi, se non può dirsi dichiaratamente ostile, è comunque di sufficienza. Se Megumi è uno Stregone di talento, dotato di numerose tecniche e appartenente a uno dei Clan più potenti del mondo di Jujutsu Kaisen, è pur vero che all’inizio della narrazione Yuji sembra trovarsi fra loro un po’ per caso.
In più occasioni Nobara, sebbene il suo potere possa apparire come il più tradizionalmente associabile alla Stregoneria, ha dimostrato di essere refrattaria dai luoghi comuni, attratta da ciò che vi è diverso al mondo: nel suo paesino natale, un piccolo borgo di campagna, ha subito stretto amicizia con Saori, coetanea di Tokyo osteggiata da tutti gli abitanti in quanto vista come straniera.
Nonostante la giovane età, Nobara è dotata di una grande consapevolezza di ciò che voglia dire combattere le Maledizioni e di un robusto senso di responsabilità, che le permette di lasciarsi scivolare addosso gli aspetti più sgradevoli della lotta con maggiore facilità rispetto, ad esempio, al protagonista di Jujutsu Kaisen, con il quale peraltro svilupperà uno splendido rapporto amicale.
Più volte Nobara ha dimostrato di essere disposta a soffrire e anche a ferirsi volontariamente pur di vincere. Non disdegna inoltre il lavoro di squadra, riuscendo ad esempio a ottenere una brillante vittoria contro i Dipinti Maledetti in coppia con Yuji. Questo fa di Nobara, insieme alla senpai Maki Zen’in che l’ha presa sotto la propria ala protettrice, uno dei personaggi femminili caratterialmente forti di Jujutsu Kaisen.
Risonanza, la sua tecnica innata ispirata alla pratica di infilzare le bamboline wara ningyo (le bambole di paglia giapponesi simili alle bamboline voodoo), le permette di attaccare l’avversario a distanza, mentre l’allenamento fisico a cui Maki e Panda l’hanno sottoposta l’ha resa fisicamente più potente. La sua eccessiva sicurezza e il suo orgoglio, purtroppo, la porteranno alla rovina.
L’Incidente di Shibuya
Durante le ultimissime fasi dell’arco narrativo dell’Incidente di Shibuya (uno dei più amati di Jujutsu Kaisen), con Satoru Gojo ormai sigillato dall’individuo noto come Kenjaku, Nobara finisce con l’essere preda dello psicopatico Haruta Shigemo da lei inizialmente sottovalutato, che riesce a metterla in seria difficoltà. Il salvataggio da parte di Kento Nanami ferisce il suo orgoglio. Nanami le suggerisce di attendere i soccorsi, ma Nobara è desiderosa di riscattare il proprio orgoglio ferito e di assistere i compagni ancora intenti a lottare.
Subito dopo essersi lanciata nuovamente in battaglia si imbatte nel “doppio” di Mahito mentre Yuji contemporaneamente sta affrontando l’originale. Grazie alla propria notevole intelligenza strategica, Nobara comprende immediatamente di trovarsi di fronte a un clone di Mahito ma capisce anche che tramite l’abilità Risonanza è in grado di attaccare direttamente la sua anima.
Il danno degli attacchi di Nobara sul clone risuona con l’originale e rimbalza sul clone, lasciandoli entrambi storditi. La vulnerabilità di Mahito consente a Yuji di sferrare una serie di colpi efficaci. Per affrontare questa crisi, entrambi i Mahito fuggono dalla battaglia e costringono i loro nemici a seguirli. I due Mahito si incrociano nel corridoio della metropolitana, intrappolati tra Nobara e Yuji. Il doppio si precipita verso Yuji mentre l’originale colpisce Nobara con la sua Mutazione Oziosa.
A quel punto Nobara ha una sorta di visione: in una sorta di stanza spirituale piena di sedie vuote ritrova gli amici Saori e Fumi, poi Megumi, lo stesso Yuji, Gojo, Panda, Toge e Maki che ridono insieme. Tornata in sé, nei suoi ultimi momenti, Nobara sorride a Yuji e gli chiede di dire a tutti che alla fine non era poi così male. All’improvviso Mahito trasfigura il volto di Nobara, distruggendole un occhio e lasciandola incosciente al suolo.
Arata Nitta, grazie alla propria Tecnica Innata Pain Killer riesce a fermare il dissanguamento di Nobara, e poiché le sue ferite erano relativamente recenti, comunica a Yuji che sebbene non siano molto alte, le sue possibilità di sopravvivenza non sono pari a zero. Nel capitolo 144 di Jujutsu Kaisen assistiamo a un colloquio fra Megumi e Yuji carico di sottintesi.
Viene lasciato intendere al lettore che Nobara sia morta, sebbene il suo status non sia mai stato dichiarato in maniera esplicita e molti fan si aspettano il suo ritorno da diversi anni. Una cosa è certa: se Nobara fosse ancora viva, quale momento migliore per tornare in campo di questo arco narrativo dedicato alla lotta contro Sukuna?