Greta Thunberg, la nota ambientalista svedese, è di nuovo nell’occhio del ciclone: è stata arrestata dalla polizia britannica a Londra, durante una protesta di ambientalisti contro l’Energy Intelligence Forum, che riunisce per tre giorni all’hotel Intercontinental Park Lane i vertici dei colossi petroliferi mondiali.
Durante la protesta l’attivista svedese ha esortato gli ecoattivisti a “reclamare il potere” e si è scagliata contro i politici “senza spina dorsale“. Arrestate almeno altre cinque persone che hanno tentato di bloccare l’accesso alla sede della conferenza, sedendosi sul marciapiede di fronte all’ingresso.
Greta Thunberg VS l’Energy Intelligence Forum
Per l’Energy Intelligence Forum, ossia gli “Oscar” del petrolio, un folto stuolo di attivisti ha invaso il perimetro dell’InterContinental Park Lane, luogo che ospita per tre giorni la nota manifestazione annuale. A farne parte, i leader dell’industria petrolifera del mondo intero, tra cui Shell, Total ed Equinor e vari altri magnati, insieme molti finanzieri e ministri del Regno Unito. Questa bella riunione però, è stata recentemente turbata proprio da Greta Thunberg e dagli attivisti che hanno preso posizione contro uno degli eventi che suscita più malumore tra chi, quotidianamente, si batte per un mondo più sano.
“È ora che queste aziende smettano di agire impunemente”, afferma Robin Wells, direttore di Fossil Free London, organizzatore della campagna “Oily Money Out”, che descrive come: “il prossimo grande momento per il movimento per il clima” prima COP28 ”. Lo scopo principale della protesta contro questo forum è rendere chiaro l’industria “Non è il benvenuto a venire nella nostra città, non è il benvenuto a chiacchierare con i nostri politici, non è il benvenuto a trarre profitto a scapito della sopravvivenza collettiva e della salute dell’unica casa che condividiamo tutti”, aggiunge Wells.
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A questo coro di speranza e vi spirito di combattimento per un fine più alto, si accoda Greta Thunberg, in prima linea a favore dello sviluppo sostenibile e contro il cambiamento climatico fin dal suo esordio con lo slogan “sciopero scolastico per il clima”. A rendere noto il suo arresto un fotografo del posto, che non si è lasciato perdere l’opportunità di avvisare il mondo che la beniamina dell’attivismo è stata arrestata dalla polizia inglese. Una conseguenza della manifestazione – ovviamente non ammessa – che ha generato problemi di ordine pubblico e possibile “figuraccia” per Londra con i dignitari del petrolio di tutto il mondo.