Chainsaw Man è senza ombra di dubbio uno dei franchise nipponici più influenti e di maggior successo degli ultimi 10 anni, con milioni e milioni di fan in tutto il mondo che col tempo hanno imparata ad amare le vicende narrate all’interno del manga dell’iconico autore e artista Tatsuki Fujimoto.
La prima parte dell’opera, pubblicata tra le pagine di Weekly Shonen Jump di casa Shueisha dal 3 Dicembre 2018 al 18 Dicembre 2020, si è imposta nell’immaginario collettivo della cultura mainstream ed ora che la seconda parte è in corso, il successo e la popolarità di Chainsaw Man continuano a confermarsi saldamente.
Un’importante spinta alla diffusione di Chainsaw Man è da attribuire anche all’omonimo adattamento animato a cura di Studio MAPPA andato in onda tra l’Ottobre ed il Dicembre 2022, il quale è riuscito a catturare ulteriormente l’attenzione verso il franchise, introducendolo anche a tutti coloro che non si erano ancora approcciati alla storia originale narrata nella controparte cartacea.
Il successo di un manga tuttavia non risiede solo nella popolarità, nelle vendite e nei temi trattati. Una fetta importante del blasone di Chainsaw Man è il fatto che esso abbia vinto (e continui a vincere) costantemente numerosi premi letterari sin dal suo primo anno di pubblicazione. Ciò denota il come l’opera di Chainsaw Man non sia solamente acclamata dal pubblico ma anche dalla critica.
Chainsaw Man vince nuovamente l’Harvey Award
Come dicevamo poc’anzi, difatti, si è concluso ieri (Venerdì 13 Ottobre) alla New York Comic Con l’evento legato alle premiazioni dei rinomati Harvey Award, uno dei principali e più storici premi letterari nell’ambito dei fumetti chiamato così in onore di Harvey Kurtzman, nel quale Chainsaw Man è stato premiato come miglior manga per il 3°anno consecutivo; un traguardo mai raggiunto prima da nessun’altra opera fumettistica nipponica.
Le altre nominations di quest’anno per questo ambito premio erano Cat + Gamer di Wataru Nadatani, Sayonara Eri sempre dello stesso Tatsuki Fujimoto, Shuna no Tabi di Hayao Miyazaki e Spy X Family di Tatsuya Endo (anch’esso inserito tra i papabili contendenti per 3 anni consecutivi, senza però mai riuscire a vincerlo).
Gli Harvey Award aggiunsero la categoria manga solamente nel 2018, ciò significa che Chainsaw Man si è portato a casa metà delle premiazioni dalla nascita di tale categoria. Gli altri vincitori, dal 2018 al 2020, furono rispettivamente My Lesbian Experience with Loneliness di Kabi Nagata, Boku no Hero Academia di Kohei Horikoshi e Witch Hat Atelier di Kamome Shirahama.
Prima della stipulazione della nuova categoria esclusiva alle opere giapponesi, i manga rientravano nella categoria dei “migliori fumetti internazionali”, con L’Attacco dei Giganti di Hajime Isayama come ultimo vincitore proveniente dalla terra del Sol Levante nel lontano 2014.
Fonte: TheBeat