Continua la bufera attorno alle nuove direttive di Unity, che hanno scatenato la profonda indignazione tra utenti e sviluppatori e stanno causando non pochi danno d’immagine all’azienda. Abbiamo recentemente visto che la società detentrice del software di creazione di videogiochi aveva avviato un nuovo metodo di pagamento della licenza da parte degli sviluppatori che ha scatenato molto malumore, costringendo l’azienda a fare un passo indietro, ma evidentemente non è bastato.
Non sembra essere stato sufficiente ritirare l’impopolare sistema di pagamento in quanto, nelle ultime ore, è arrivata l’ufficialità riguardo le dimissioni del CEO di Unity, John Riccitiello, a capo del progetto sin dal 2014.
Dimissioni con effetto immediato per il capo di Unity
In un comunicato ufficiale, l’azienda ha annunciato l’immediato addio da parte di Riccitiello: l’ex EA era presidente, amministratore delegato, presidente e membro del consiglio d’azienda. A sostituirlo nei suoi numerosi ruoli sono, anch’essi con effetto immediato, James Whitehurst e Roelof Botha. John Riccitiello ha rilasciato le sue ultime dichiarazioni in veste di amministratore delegato:
“È stato un privilegio guidare questo grande progetto per quasi un decennio e servire i nostri dipendenti, clienti, sviluppatori e partner, che hanno tutti contribuito alla crescita dell’azienda. Non vedo l’ora di supportare l’azienda durante questa transizione e di seguirne il futuro successo.”
E abbiamo anche le prime dichiarazioni di Whitehurst nelle vesti di nuovo amministratore delegato:
“Grazie alla leadership esperta dell’azienda e ai dipendenti appassionati, sono fiducioso in merito alla popolarità dell’azienda per continuare a migliorare la propria piattaforma, rafforzare la nostra comunità di clienti, sviluppatori e partner e concentrarsi sui propri obiettivi di crescita e redditività”
Quale sarà il destino dell’azienda?
Non possiamo certo dire che il software navighi in buone acque: come detto in precedenza, le politiche introdotte e poi rimosse hanno fatto discutere e perdere fiducia nella solidità dell’azienda, facendo sì che i diretti rivali potessero approfittare di questo vero e proprio “scivolone”. Un cambio strutturale dei vertici sarà la soluzione? Vedremo presto se la nuova dirigenza sarà capace di ristorare le sorti dell’attività, prima di perdere altri clienti degni di nota.