Stando a un recente annuncio di lavoro, Microsoft sarebbe intenzionata ad avviare un progetto per la realizzazione di un reattore nucleare di piccole dimensioni (SMR). L’idea nasce con l’obiettivo di soddisfare le necessità energetiche dell’elaborazione di dati nel Cloud e per sfamare quella che WIRED definisce “una vorace AI“.
La compagnia sarebbe alla ricerca di un esperto nell’ambito dell’energia nucleare con il quale dare forma a una strategia globale per l’impiego degli SMR, ora che ci avviciniamo alla “nascita della prossima travolgente onda dell’informatica“. Le nuove fonti di energia andranno ad alimentare le banche dati che ospitano il Cloud della Microsoft, i programmi dedicati all’addestramento e il mantenimento delle AI.
Sebbene ci sia già chi protesta contro questi mini-reattori di quarta generazione per via della loro produzione maggiorata di scorie radioattive, rispetto a quella di un reattore su larga scala, i vantaggi rispetto ai sistemi tradizionali sono chiari. Gli SMR si basano infatti sulla scissione dell’atomo e sul calore che genera, liberando dal peso ambientale ed economico dei combustibili fossili.
Le implicazioni del nucleare nelle AI
Lo scopo della compagnia guidata da Satya Nadella sarebbe quello di alimentare i futuri progetti riguardanti sviluppo di AI utilizzate come piattaforme di Cloud computing, ovvero sistemi autonomi in grado di fornire servizi agli utenti tramite il Cloud, in modo pulito ed efficiente. Senza gli SMR, queste nuove tecnologie sarebbero un disastro sul piano economico, energetico e ambientale.
Solo negli Stati Uniti, stando al rapporto della società di consulenza McKinsey, le banche dati hanno consumato circa 17 gigawatt (GW) nel 2022 e si prevede un aumento fino a 35 GW entro il 2030. Se poi consideriamo che le AI arriveranno a consumare cinque volte più energia di qualunque data center (oltre che a mezzo litro d’acqua per conversazione a scopo di raffreddamento), gli SMR diventano quasi necessari.
Già alla fine del 2022 Microsoft aveva annunciato un investimento di 10 miliardi di dollari per contribuire allo sviluppo di ChatGPT, in vista di ciò che OpenAI ha definito: “qualcosa di più grande della rivoluzione industriale“. Dal canto suo Bill Gates, il principale fondatore di Microsoft, aveva già iniziato a lavorare al nucleare con la sua società TerraPower. Eppure, parrebbe che la compagnia fondata per promuovere la ricerca sull’energia pulita di Gates non sarebbe collegata alla produzione degli SMR richiesti da Nadella.