Sword Art Online: Last Recollection è l’ultima fatica di Aquria, distribuito da Bandai Namco Entertainment su PS5, Xbox Series X|S e Microsoft Windows e rilasciato il 6 Ottobre 2023. Il titolo riprende la storia del suo predecessore, Alicization Lycoris, uscito a Luglio del 2020, di cui avevamo parlato nella nostra recensione dedicata.
Last Recollection si presenta come un action RPG per giocatore singolo in lingua italiana, con una spruzzatina di multiplayer, sbloccabile all’inizio del terzo capitolo della storia. Racconta le avventure del nostro protagonista Kirito, disperso nell’Underworld dopo aver perso la memoria e aver conosciuto diversi personaggi che lo accompagneranno durante le sue avventure.
La storia sarà incentrata su un nuovo personaggio principale, Dorothy Isaiah Elisheva, una cavaliera oscura che combatte per le legioni dell’Underworld, in guerra con gli umani. Dorothy rischierà la sua vita e quella della bambina che la accompagna, Sarai, per consegnare un messaggio agli umani: è qui che inizierà la nostra avventura sul nuovo Sword Art Online.
Le opening sono sempre uno spettacolo
Dopo una breve introduzione iniziale che ci mostra le premesse del nuovo titolo, come accade in tutti gli Sword Art Online, a dare inizio alla nostra avventura ci pensa l’opening: cantata dall’artista giapponese ReoNa, conosciuta per essere la voce dietro ad alcune opening più famose, tra cui l’anime di Sword Art Online (Alicization) e Arknights.
La nuova canzone si chiama VITA, e l’opening è incentrata sul personaggio di Dorothy e sul suo futuro rapporto con i protagonisti di Sword Art Online: in particolare Eugeo, Alice, il mercante degli oscuri che li segue e soprattutto Sarai, la bambina che la accompagna. Se c’è una garanzia, quella è sempre l’opening, che è risultata coinvolgente ed entusiasmante.
La trama di gioco è interessante
Per chi avesse solamente giocato ad Alicization Lycoris senza leggere il manga o vedere l’anime, come avevamo già specificato, la trama è incentrata su questo nuovo personaggio, Dorothy Elisheva. La guerra nell’underworld sta impazzando da tempo e ormai manca pochissimo prima che le due fazioni, gli oscuri e gli umani, si dichiarino definitivamente guerra. Tuttavia, tra i dieci comandanti degli oscuri, ce ne sono alcuni che ripudiano il conflitto e intendono trattare per la pace. Per questo motivo, Dorothy viene inviata come messaggera per convincere un drappello di umani a sopraggiungere nelle terre degli oscuri, così da trattare la definitiva fine della guerra.
Le premesse sulla trama ci sono sembrate quantomeno interessanti, in particolare per come gli sviluppatori hanno reso bene l’atmosfera misteriosa che aleggia intorno al personaggio di Dorothy: un peso grava sulle spalle della cavaliera, poiché in molti suoi simili la conoscono anche come figlia del peccato, un appellativo che incuriosisce Kirito, i suoi alleati, e anche noi, interessati a saperne di più sulla protagonista.
Gameplay: si poteva fare molto meglio
Tutte le premesse intorno a questo titolo ci sembravano ottime, ma è nel momento in cui si prende il pad e si inizia a giocare che sorgono i primi problemi. Problemi piuttosto banali, che fanno rabbia perché potevano essere risolti in maniera davvero semplicissima. Partiamo dal principio e cominciamo dal momento in cui si prende pieno controllo di Kirito, il nostro protagonista.
Registriamo innanzitutto un miglioramento nei dialoghi: durante Alicization Lycoris, spesso i dialoghi ci cambiavano completamente la prospettiva di gioco e lo facevano tornare in 2D, con i personaggi in versione anime. Questa meccanica c’è ancora, ma solamente durante le chiacchierate in città con i personaggi secondari. Adesso, finalmente, si mantiene la grafica di gioco, durante le discussioni su cosa bisogna fare per proseguire o in generale sullo sviluppo della trama. Bene anche l’idea di mettere un breve riepilogo per chi giocasse a SAO per la prima volta o non ricordasse gli eventi di Alicization.
Ciò che invece non è affatto cambiato da Alicization Lycoris è il sistema di movimento e la legnosità di Kirito quando ci si trova a camminare nella mappa: orribile. Velocità spropositata che rende il protagonista talmente tanto rapido che sembra aver attivato un cheat: questo crea problemi con una delle meccaniche di gioco che è quella della raccolta di oggetti misteriosi all’interno del mondo e che ci permette di ottenere punti abilità. A volte si va talmente veloce che è difficile persino vederli, e non solo: spesso, quando si accettano missioni secondarie, gli oggetti missione si trovano allo stesso modo degli oggetti misteriosi.
Inoltre, la velocità spropositata crea problemi in particolare quando bisogna camminare in passaggi stretti e quando bisogna saltare da un punto all’altro per raggiungere posizioni sopraelevate. Ci è capitato di saltare per raggiungere la parte alta di un dirupo e non riuscire a mantenere la strada dritta perché muovere la levetta analogica troppo in avanti significa arrivare a inizio gioco in un attimo.
Lo stesso vale per quelle zone dove si rimane incastrati perché i salti sono poco fluidi e la velocità non aiuta. Al posto degli sviluppatori, avremmo preferito di gran lunga un pulsante che ci desse la possibilità di correre, così da essere noi a scegliere se andare a mille o fermarci a cercare gli oggetti misteriosi o di missione.
Combattimenti e abilità: troppa monotonia
Nei precedenti capitoli di Sword Art Online, combattimenti e albero delle abilità sono stati la punta di diamante dei vari titoli, rendendo l’action frenetico e divertente, sia per come vengono combinate tutte le abilità, sia per la diversità delle skill che abbiamo a disposizione e che possiamo acquisire per il nostro personaggio. Anche su Last Recollection abbiamo diverse abilità sbloccabili per le varie armi, ma a differenza dei precedenti capitoli, in questo titolo è molto, ma molto più marcata la semplificazione dei duelli. In che senso? Basta premere X o quadrato, e il gioco è fatto.
Sì, c’è la possibilità di concatenare varie abilità: attivando le skill al momento giusto, si attiva una catena che ci permette di ricaricare l’attacco speciale del nostro stile di armi (doppia spada, nel caso di Kirito). C’è la possibilità di “switchare” con un proprio compagno, che farà un attacco dopo il vostro. Si possono fare tante cose, ma l’output di danno maggiore alla fine lo infliggeremo attaccando semplicemente con il tasto corrispettivo, anche perché nel momento in cui sfiniremo il nostro avversario che entrerà nello stato di “stordimento“, è con il tasto d’attacco che si attiva la nostra “ultimate” o attacco finale. Risultato? Basta attaccare e dimenticarsi di tutto il resto.
Abbiamo apprezzato particolarmente, per coloro che vogliono combattere in fretta e vincere il proprio scontro, la possibilità di saltare le animazioni di alcune delle abilità. L’attacco finale di Kirito, ad esempio, si può skippare a piè pari. Ma non abbiamo capito una cosa: se Last Recollection sta facendo di tutto per “velocizzare le azioni”, come la velocità di movimento e la possibilità di skippare le animazioni, perché non ha velocizzato la più lenta di tutte, che è l’attacco concatenato con gli altri membri del party?
Come nei precedenti capitoli, dopo aver ringraziato al momento giusto un compagno che ha eseguito un’azione (attacco o cura), si riempie una barra che, una volta usata, attiva l’attacco di tutti i membri del party. In questo modo, si attiva una lenta, lentissima, infinita abilità dove ogni membro del gruppo esegue la sua azione fino a quando non tocca a Kirito, che deve premere il tasto dell’attacco per finalizzarla. Con tutto il bene, ma ormai che avevano velocizzato tutto, non potevano fare la peggiore di tutte un po’ più rapida o dare la possibilità al giocatore di “saltare” la scena?
Il più grande disastro: quality of life assente
E lo ripetiamo ancora: fa rabbia perché bastava veramente poco per rendere questo gioco decisamente migliore. Piccole accortezze, dettagli, stupidaggini che avrebbero potuto elevare la nostra considerazione di questo titolo e che invece ci mette addosso tante piccole frustrazioni che ci lasciano con l’amaro in bocca. La quality of life in questo gioco è veramente la parte peggiore dell’esperienza, perché è un girare e rigirare mille volte nell’inventario quando hai degli oggetti da equipaggiare o in mappa per capire dove trovare una quest secondaria.
La meccanica dell’equipaggiamento, una volta trovato qualcosa di interessante (che sia un’arma o un accessorio), ci permette di osservare due oggetti attraverso un confronto: quello che abbiamo trovato e quello che abbiamo equipaggiato. E qui c’è il problema più grande: il gioco ci dice le statistiche dell’oggetto droppato, ma non quelle dell’oggetto equipaggiato. Possiamo vedere le nostre statistiche totali, e poi solamente se una statistica migliora o peggiora grazie al colore verde o rosso.
Questo significa che se c’è una spada con +1 d’attacco e -100 difesa, il gioco ci dirà che l’attacco migliorerà, ma la difesa peggiorerà. Il problema è: come si fa a sapere se l’oggetto che stiamo guardando vale la pena essere equipaggiato o no, specie se stiamo contrattando con un mercante? Semplice, non si può. Bisogna uscire, andare nell’inventario, tenere a mente tutte le statistiche (attacco, difesa, danno, forza, vitalità, velocità, destrezza) e poi ricordarsi di quanto migliorano e di quanto peggiorano. No, non è per niente fattibile.
Persino durante le missioni secondarie, quando stiamo cercando la missione da fare, il gioco ci mette sempre al primo posto quelle già fatte. Anche filtrando le missioni accettate e ancora da finire, basta uscire dalla lista delle missioni e dobbiamo rimettere di nuovo il filtro, perdendo tempo inutile a cercare e ricercare la missione secondaria che volevamo finire.
Sword Art Online: Last Recollection, in conclusione
Sword Art Online: Last Recollection ha molti punti di forza che lo rendono un RPG godibile, ma ha anche e soprattutto tanti piccoli difetti che possono essere ignorati solo per amore di una saga, di un’anime, di un’opera che ci piace particolarmente. Essendo l’ultimo capitolo della saga, noi non ci sentiamo di consigliarlo a tutti coloro che vogliono cominciare Sword Art Online da zero, e nemmeno a coloro che non sono fan dell’opera.
Rivedere tanti personaggi che abbiamo conosciuto durante i precedenti capitoli lascerà sicuramente tanta nostalgia agli appassionati, inoltre ci sono anche molti lati divertenti del titolo tra cui le missioni disastro (che cambiano la mappa di gioco) e svariate missioni secondarie che ci permettono di salire di livello e affrontare il gioco più facilmente.
Se solo gli sviluppatori avessero fatto attenzione anche ai più piccoli dettagli, sarebbe stato davvero un RPG divertente da giocare. Alla fine sono state proprio le cose più semplici che hanno affossato la valutazione di quello che poteva essere un buon titolo: come si suol dire, si sono letteralmente persi in un bicchiere d’acqua.
Sword Art Online: Last Recollection
Voto: - 6.8
6.8
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Sword Art Online: Last Recollection è il seguito di Alicization Lycoris, sviluppato da Aquria e distribuito da Bandai Namco per PS5, Xbox Series X|S e Windows.