Il protagonista di Drifting net café è Koichi, il classico uomo giapponese d’ufficio; silenzioso, riservato e diligente va tutti i giorni a sedersi alla stessa scrivania con un solo gigantesco rimpianto. Quando era alle medie a causa di una incomprensione ha preso le distanze da Kaho, una bella ragazza coi capelli corti che considerava il suo primo e unico amore.
Adesso è sposato e sta per avere un figlio, ma in certi momenti non può far altro che ripensare alla ragazza dei suoi sogni. Un giorno, dopo un litigio con la moglie, si ferma in un internet café per trovare il coraggio di rincasare, quando in mezzo agli scaffali dei manga nota l’immagine di una ragazza uguale a Kaho. Dopo averla osservata con attenzione non ha più dubbi, è proprio lei!
I due iniziano quindi a parlare prima con un certo imbarazzo, poi sereni, come se gli anni trascorsi non fossero un peso. Koichi è felice come non gli succedeva da tempo, così felice che pensa a quanto sarebbe bello se quella notte non finisse mai. In quell’istante un blackout fa saltare le luci dell’edificio, annunciando l’arrivo di una tempesta che obbliga i due a trascorrere la notte nell’internet café, ancora ignari del fatto che non faranno più ritorno alle loro case.
Il giorno dopo Koichi e Kaho si risvegliano in un mondo che non è il loro. L’edificio dove era contenuto l’internet café si trova in un luogo senza punti di riferimento, sospeso in uno specchio d’acqua ed erba dove l’orizzonte non lascia intravedere nient’altro che il vuoto del cielo. Assieme a un variopinto e particolare gruppo d’individui dovranno sopravvivere cercando di risolvere l’enigma che li ha condotti oltre la deriva del loro mondo.
Chi mastica un minimo di storia del manga avrà già sentito un incipit del genere. Esatto, è tale a quello di Aula alla deriva, serie horror realizzata tra il 1972 e il 1974 da Kazuo Umezu, solo che nel capolavoro dell’autore giapponese a cambiare dimensione non è un normale edificio ma una scuola elementare, con tanto di studenti e insegnanti al proprio interno.
Shuzo Oshimi, che realizza il manga tra il 2009 e il 2011, si limita a questa somiglianza/citazione e non saccheggia nient’altro dal lavoro di Umezu, dando vita a una storia personale dove -come spesso accade- il protagonista riflette traumi e trascorsi simili ai suoi, impossibilitato ad andare avanti con la sua vita a causa di un ricordo d’amore delle scuole medie.
La storia offre all’autore la possibilità di mostrare la vera faccia dell’umanità quando si ritrova con le spalle al muro: il più forte domina gli altri, gli strani vengono allontanati, il debole soccombe o, al contrario, si concede nel corpo e nell’anima a chi può con la propria forza salvarlo e garantirgli la sopravvivenza in mezzo al regno selvaggio e senza regole.
Sangue, misteri, violenza fisica e sessuale sono all’ordine del giorno in questa serie manga che conta appena sei volumi (editi in italiano da Goen e misteriosamente disponibili senza apparenti buchi). La vita di Koichi oscillerà tra il pericolo e il desiderio di vivere con la ragazza che ha da sempre amato, ritrovata misteriosamente poco prima di essere trasportato in un mondo che non gli appartiene.
Come accade spesso con le storie dell’autore, il dilemma che si presenta al protagonista risponde a una decisione di tipo morale. La cosa giusta da fare sarebbe andarsene da quel luogo una volta decifrato il mistero, per poi vivere con la moglie e il futuro figlio, ma i ricordi sono troppo forti e hanno dato vita a una nostalgia che continua ad alimentare il desiderio di una vita con Kaoh.
Sospeso tra la violenza che lo circonda e le proprie idee, Koichi dovrà trovare una soluzione per mettere al sicuro se stesso e Kaoh, prima che la situazione raggiunga un punto di non ritorno e i loro corpi finiscano per essere vittime della crudeltà di chi ha raggiunto quel mondo assieme a loro.
Il consiglio è palese: Drifting net café è un manga da leggere. Soprattutto se non avete ancora letto nulla di Oshimi e non volete subito tuffarvi verso i suoi altri capolavori. Perché sì, è un bel manga ma non raggiunge di certo le vette di Happiness o Tracce di sangue, sappiatelo. Ma va bene così, perché probabilmente senza di lui non avremmo mai potuto leggere quei titoli.
L’articolo è stato volutamente scritto cercando di rivelare il meno possibile della trama, che è un susseguirsi di rivelazioni e misteri che vanno crescendo fino a un climax che non era di certo prevedibile. Per questo non ho rivelato molto, ma fidatevi, in quei sei volumi succedono talmente tante cose che farete fatica a credere sia una serie conclusa. Buona lettura!