Tra gli indubbi pregi del Culling Game, penultimo arco narrativo di Jujutsu Kaisen in ordine di pubblicazione, che funge da premessa agli eventi a cui stiamo assistendo nel manga in questo momento, c’è l’aver rimpolpato il cast di personaggi introducendo facce nuove.
Alcuni degli Stregoni visti nel corso dei numerosi capitoli del Gioco di Sterminio sono già usciti fuori dalla narrazione (è il caso di Hajime Kashimo, morto nel 238); altri sembrano destinati a godere di almeno un ultimo momento di splendore (Hiromi Higuruma è infatti sceso in campo contro Sukuna); di altri abbiamo momentaneamente perso le tracce.
Che l’autore Gege Akutami si ricordi di lui oppure no, c’è un individuo che ha in sé il potere di cambiare la realtà e che potrebbe in qualche modo rappresentare la “variabile impazzita” di questo scontro mortale contro il Re di Maledizioni: ci riferiamo a Fumihiko Takaba.
Jujutsu Kaisen incontra la Stand-up comedy
Ogni storia di un comico è la storia di un comico fallito. Potremmo fare l’esempio del Joker di Batman: The killing joke di Alan Moore e Brian Bolland, o di Waldo Wilkinson nello Speciale di Dylan Dog Una risata vi resusciterà scritto da Alessandro Bilotta e disegnato da Sergio Gerasi. Fumihiko Takaba non fa eccezione.
Fra tutti i personaggi introdotti nel corso della sua serializzazione sulle pagine di Weekly Shonen Jump, senza dubbio è il più stravagante e imprevedibile visto finora in Jujutsu Kaisen. Introdotto nel capitolo 146, poco prima dell’inizio del Gioco di Sterminio, Fumihiko è un cabarettista di 35 anni che si esibisce per pochi avventori annoiati in un locale di Tokyo.
Dopo l’ennesimo spettacolo fallimentare ed essere stato cacciato dal suo capo, Takaba riceve un prezioso commento da parte dell’amico Ken:
“Ci sono due tipi di comici che saranno sempre richiesti: quelli che sono divertenti, e quelli che credono di essere divertenti.”
Ritroviamo Fumihiko, reso Stregone da Kenjaku, nel corso del combattimento fra Megumi, Reggie Star e Iori Hazenoki. Quando Iori sputa alcuni denti esplosivi contro il giovane Fushiguro, questi vengono intercettati dal comico che li riceve in pieno volto ottenendo lievi danni fisici.
Ritenendo impari la lotta di due Stregoni contro uno, Takaba sceglie di combattere con Iori, uno Stregone del passato in grado di far esplodere parti del proprio corpo da lui costantemente rimpiazzate grazie a una Tecnica Inversa sempre attiva. Mentre Reggie trova la morte contro Megumi, Iori finirà a tal punto frustrato dalla apparente invulnerabilità e dalle continue battutacce di Fumihiko da arrendersi.
Ciò di cui nessuno sembra rendersi conto (lui per primo) è che Fumihiko potrebbe in teoria rendere reale qualunque cosa, a patto che questo sia qualcosa che lui, nel proprio discutibile senso dell’umorismo, trova divertente. Il che rende lo Stregone più potente di Jujutsu Kaisen.
Un altro mondo
Prendendo come punto di riferimento l’estetica, sia grafica che narrativa di Jujutsu Kaisen, Fumihiko Takaba sempre provenire direttamente da un altro manga. Con i suoi basettoni, l’espressione stolida e il costume improponibile (che spesso e volentieri lascia visibile parte dei suoi genitali) Fumihiko sembra più che altro un personaggio di Golden Kamui di Satoru Noda.
Non è la prima volta che Gege Akutami sembra ispirarsi graficamente allo stile di altri mangaka per i personaggi introdotti nel Culling Game: anche Hiromi Higuruma infatti ha qualcosa di Naoki Urasawa. Non c’è dubbio che il mangaka si sia divertito a introdurre questi nuovi Stregoni, così particolari e immediatamente iconici, in un punto così cruciale della propria opera.
Il potere di Fumihiko, Comedian, gli permette come dicevamo di rendere reale ciò che lui ritiene divertente. Una sorta di Gear Fifth per intenderci, una capacità divina in grado di piegare la realtà e che fa di lui un personaggio-cartone animato virtualmente insconfiggibile. In una didascalia, lo stesso autore si preoccupa di informarci che con tale potere il comico potrebbe battere anche Satoru Gojo… se solo Fumihiko sapesse di averlo.
L’inconsapevolezza del proprio incredibile potere, infatti, contribuisce in maniera sensibile a fare di lui un personaggio jolly, comico nel senso più ampio del termine (anche se non si tratta di una dinamica completamente originale: pensiamo ad esempio a Haruhi Suzumiya) ed è per questo che personalmente non credo che avrà un ruolo determinante nella eventuale sconfitta di Sukuna.
Sebbene sia ovvio che il comico potrebbe virtualmente annullare il Re di Maledizioni con un semplice esercizio della propria volontà, la sua introduzione in maniera proattiva all’interno dell’arco del Shinjuku Showdown Arc finirebbe col ridicolizzare il match finale con uno dei villain più importanti del panorama shonen contemporaneo e spogliare di pathos un confronto fondamentale per la storia di Jujutsu Kaisen.
Per quanto possa dispiacermi averlo perso di vista per ora, il suo intervento potrebbe essere più importante in seguito, magari per ripristinare lo status quo precedente alla liberazione di Sukuna – ammesso che Jujutsu Kaisen non si concluda con la vittoria del Re di Maledizioni.
Invenzione felicissima da parte di Akutami, che con la sua presenza ha alleggerito la cupezza di certe dinamiche viste nelle ultime saghe di Jujutsu Kaisen, il potere di Fumihiko Takaba è concepito in modo tale che, se lui ne avesse piena consapevolezza, si modificherebbe l’essenza di ciò che trova divertente e quindi con ogni probabilità sarebbe meno efficace (o forse svanirebbe del tutto). Ed è proprio in questo apparente paradosso tutto il fascino del nostro simpaticissimo comico fallito.