Il 2023 è un anno pieno di anniversari e festeggiamenti per numerosi dei brand più famosi, e nel caso di Weekly Shonen Jump questo discorso si applica in misura decisamente maggiore: tra i festeggiamenti ancora in corso per l’anniversario dell’adattamento animato di Naruto, il quinto anniversario di Boruto e l’imminente venticinquesimo anniversario dell’uscita del primo capitolo dell’opera madre, Jump è tornata a puntare sull’opera di Masashi Kishimoto e a farlo decisamente in grande stile.
Tra un nuovissimo, breve adattamento animato la cui uscita è prevista indicativamente per quest’anno e l’inizio di Boruto: Two Blue Vortex, che già a distanza di soli due capitoli dall’inizio promette di essere un degno sequel dell’opera con protagonista Naruto Uzumaki che ha consacrato Masashi Kishimoto nell’olimpo dei mangaka più noti e apprezzati dalle ultime generazioni, il 2023 si è ormai affermato come un vero e proprio periodo d’oro per l’opera, e non è ancora finita.
Masashi Kishimoto ha dunque deciso di “ricambiare il favore” realizzando una nuovissima illustrazione di Naruto Uzumaki in occasione del trentesimo anniversario di Jump Books, la catena di Shonen Jump che si occupa di pubblicare i volumetti dopo che i capitoli sono stati pubblicati su rivista. Il disegno, estremamente semplice, ci riporta ai tempi ormai trascorsi delle prime fasi dell’opera, anche se mantiene qualche piccola imperfezione.
Come abbiamo appena detto l’illustrazione è molto semplice e banale, anche se nello stile di Kishimoto qualsiasi disegno, anche il più semplice, può apparire comunque stupendo e ricco di dettagli: ciò che invece salta subito all’occhio è la presenza di una piccolissima inesattezza, dovuta più alla colorazione che al disegno in sé.
Protagonista del disegno è infatti un giovane Naruto al tempo dei primi volumi della serie, col suo outfit arancione, blu e dal colletto bianco. Il coprifronte che indossa, però, è nero esattamente come lo ritroviamo all’inizio della seconda parte dell’opera; potrebbe trattarsi di una dimenticanza di Kishimoto o di un errore nella colorazione. In ogni caso, però, non possiamo non apprezzare il lavoro e sorridergli con una certa nostalgia.
