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Jujutsu Kaisen 237: il piano finale di Kenjaku potrebbe coinvolgere un amato personaggio [TEORIA]

Poiché il mistero e la costruzione delle aspettative rappresentano il sale di ogni buona narrazione seriale, teorizzare – vale a dire ipotizzare soluzioni a misteri e destini ancora in sospeso – fa parte del ciclo vitale di ogni fandom, indipendentemente dallo stato di salute dello specifico franchise.

Che siano basate su effettivi indizi (fuorvianti o meno) che l’autore del caso inserisce all’interno della propria narrazione, o su elementi decorativi collegati in modo pretestuoso per mettere in piedi un meccanismo di “creazione vicaria”, le teorie rappresentano il collante sociale di ogni gruppo di fan che si rispetti.

Non sorprende dunque che, tra i lettori di Jujutsu Kaisen, fortunato battle manga fantasy scritto e disegnato da Gege Akutami e serializzato su Weekly Shonen Jump a partire dal 2018, in queste ultime settimane si stiano diffondendo ipotesi più o meno strutturate intorno al destino di Satoru Gojo. Una di queste riguarda Kenjaku, la Maledizione-Parassita. E potrebbe avere qualche fondamento.

Jujutsu Kaisen

La morte più incredibile degli ultimi anni

Quello che con ogni probabilità sarà il villain finale di Jujutsu Kaisen, Kenjaku, è un antichissimo Utilizzatore di Maledizioni che vive ormai da più di mille anni grazie alla propria Tecnica innata, che gli consente di parassitare i corpi degli individui “trapiantando” il proprio cervello all’interno della scatola cranica delle proprie vittime.

In questo modo, da secoli il cervello parassita proveniente dalla stessa epoca di Tengen porta avanti una propria personale agenda venendo sconfitto e più volte rinascendo, apparentemente immortale. Kenjaku manipola i corpi, crea ibridi umano-maledizioni, stringe patti con creature più potenti di lui. Kenjaku, che si trova nel corpo di Suguru Geto, ha acquisito lo status di capofamiglia del clan Kamo e ha stabilito il proprio controllo su Tengen. Al momento è impegnato nelle ultime fasi del Culling Game, il Gioco di Sterminio che dovrebbe corrispondere all’ultimo atto del suo rituale trasformativo del mondo. L’obiettivo è forse l’estinzione dell’umanità (anche se i motivi esposti sono nebulosi e poco convincenti).

Per riuscirci Kenjaku ha creato il vessel rappresentato da Yuji Itadori, sigillato Satoru Gojo durante l’Incidente di Shibuja, e ha favorito la rinascita di Sukuna. Il Re di Maledizioni, dal canto suo, è stato sfidato a duello da un Gojo appena liberato dal Reame Prigione: il pirotecnico combattimento, durato circa una dozzina di capitoli, si è concluso nel 236 con la sconfitta e la morte dello Stregone possessore dell’Infinito e dei Sei Occhi.

Jujutsu Kaisen

Poiché Gege Akutami, sicuramente per massimizzare l’effetto traumatico dell’infausto evento, ha pensato bene di non mostrare il colpo che ha messo fine alla vita di Satoru Gojo, la sua morte è stata per i fan un autentico fulmine a ciel sereno. Nel capitolo precedente di Jujutsu Kaisen, il 235, Gojo veniva addirittura proclamato il vincitore dello scontro. Il 236 comincia con la sua anima che si avvia verso l’after-life.

A poco è valsa la (confusa e insoddisfacente) spiegazione di Sukuna, in uno dei momenti-spiegone più inefficaci di tutto Jujutsu Kaisen, da cui potremmo più o meno dedurre che sia stato lui in persona a sferrare il fendente letale dopo aver in qualche modo copiato l’adattamento all’Infinito di Mahoraga.

Come detto, il fendente non è mai stato mostrato e questo sarebbe già sufficiente a far drizzare le orecchie a qualunque fan in fase di negazione. Perché sono in molti a ritenere che Gojo non abbia terminato il proprio ruolo all’interno della storia, anche per il modo in cui è stato ucciso pochi capitoli dopo essere stato liberato da una prigione magica che lo ha tenuto lontano dalla trama di Jujutsu Kaisen per diversi anni.

Strani dettagli negli ultimi capitoli di Jujutsu Kaisen

Il capitolo 236 comincia con una conversazione fra Gojo e Suguru Geto, Kento Nanami e Yu Aibara nella sala d’aspetto di un aeroporto. Tutta questa sezione è molto eterea e dotata di tempi narrativi completamente diversi da quelli (frenetici) del combattimento fra Gojo e Sukuna. Tutti i personaggi con cui Gojo interagisce sono defunti e la loro conversazione stessa verte sui temi della morte e della sconfitta.

Tutti questi dettagli ci fanno subito capire che ci troviamo in una dimensione avulsa dalla realtà: si tratta di una visione pre-morte, su cui Akutami saggiamente decide di non sciogliere il mistero (è una fantasia di Gojo, o esiste davvero una destinazione per le anime dopo la vita?). Gojo è stato sconfitto, e il Re di Maledizioni non si è nemmeno dovuto impegnare troppo.

Jujutsu Kaisen

Parlando di temi, tutto il combattimento contro Sukuna gira intorno a una riflessione sulla forza (fisica, ma in Jujutsu Kaisen equivale alla forza spirituale) e sulla solitudine del più forte. Gojo, infatti, rivela a Geto di poter comprendere la solitudine che alberga nel cuore di Sukuna: il più forte è condannato a essere qualcosa di altro rispetto ai comuni esseri viventi.

A questo punto Satoru Gojo dice: “Puoi far crescere un fiore, ma non potrai mai fare in modo che ti capisca”. Nel momento in cui pronuncia queste parole, Akutami sceglie di mostrarci un campo fiorito: i fiori in questione non sono gigli, come qualche lettore ha riportato in Rete, ma verosimilmente dei fiori di loto. Sebbene nella dottrina buddista il fiore di loto abbia un generico significato simbolico di ascesa verso l’illuminazione, per gli Antichi Egizi rappresentava un importante simbolo di rinascita.

Jujutsu Kaisen

Altri due elementi danno da pensare. Tra la prima e la seconda volta che vediamo “inquadrato” il volto di Gojo dopo essere stato ucciso da Sukuna sembra esserci una certa differenza grafica, per cui i fiotti di sangue nella diciassettesima tavola sembrano quasi essere diminuiti. Nel 237 inoltre, durante il confronto fra Sukuna e Hajime Kashimo, il cadavere di Gojo sembra addirittura essere scomparso.

Tutti elementi che, per i sostenitori del ritorno di Gojo, sembrano suggerire che il suo percorso non sia ancora finito. E se alcuni lettori immaginano che Satoru Gojo, da morto, sia in qualche modo in grado di attivare l’Inversione della Tecnica per guarirsi, alcuni altri fan hanno optato per qualcosa di più dark, e forse più coerente rispetto a quanto visto finora nel manga.

Kenjaku, sempre lui

È un dato di fatto che Gojo in passato sia stato in grado di guarire una ferita fatale, praticamente tornando indietro dalla morte grazie all’Inversione della Tecnica. Non è quindi sbagliato di per sé ipotizzare che Gojo possa fare altrettanto anche stavolta, poiché tecnicamente la sua testa è rimasta attaccata al corpo (una buona parte, per lo meno).

Tuttavia, non si può dimenticare come tutto il capitolo 236 rappresenti un lungo percorso di accettazione della morte, con il sollievo che questo comporta in un personaggio tormentato dalla propria stessa superiorità. Inoltre, prendere come indizio i disegni in una serie come Jujutsu Kaisen, che negli ultimi anni ha vissuto una costante involuzione dal punto di vista del dettaglio grafico, potrebbe non avere senso.

E, ultimo ma non meno importante, non si capisce perché mai il fiore di loto, che nel buddismo ha un significato pienamente coerente con il complesso di simboli di cui il capitolo 236 è infarcito, dovrebbe essere letto secondo l’interpretazione degli Egizi (che ad ora, in Jujutsu Kaisen, non c’entrano proprio niente).

Jujutsu Kaisen

Una possibilità di rivedere Gojo però c’è. Kenjaku potrebbe impossessarsi del suo corpo – e quindi delle sue Tecniche – come ha già fatto con Geto, per acquisire nuovi poteri e diventare persino in grado di sconfiggere Sukuna. Sappiamo infatti che Kenjaku ha sempre temuto la forza di Sukuna e di Satoru Gojo: quale modo migliore per porsi in posizione di superiorità rispetto al suo alleato momentaneo che utilizzare il corpo del possessore dei Sei Occhi contro di lui?

Anche questa teoria, in ogni caso, presenta una criticità: diversi capitoli fa lo stesso Kenjaku ha dichiarato di non essere interessato a impossessarsi del corpo di Gojo in quanto non si considerava in grado di gestire adeguatamente i suoi poteri.

Da un punto di vista generale, bisognerebbe sempre prestare attenzione a ciò che i personaggi di un’opera dichiarano quando non hanno motivo di mentire o ragioni di sbagliarsi. Certo, nel capitolo 235 Kusakabe aveva proclamato Gojo vincitore dello scontro, quindi magari in Jujutsu Kaisen questo non è sempre vero.

Leggi anche: JUJUTSU KAISEN: È KENJAKU IL VERO VILLAIN DELL’OPERA? [SPOILER]

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Manuel Crispo

Manuel Crispo

Medico, vive e lavora a Siena. Scrive un po' di tutto. "La lettura è piacere e gioia di essere vivo o tristezza di essere vivo e soprattutto è conoscenza e domande".

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