Questa settimana Chainsaw Man si prende una pausa, ma noi no. Approfittiamo del vuoto per dare uno sguardo al folgorante inizio della prima serie manga di Tatsuki Fujimoto: Fire Punch. Pubblicato su Shonen Jump+ tra il 2016 e il 2018, ha per protagonista un ragazzo di nome Agni perennemente avvolto dalle fiamme. “In che senso?” vi starete chiedendo perplessi.
La storia è ambientata in un mondo completamente ghiacciato. La temuta “Strega del ghiaccio” ha avvolto l’interno pianeta col suo gelido abbraccio, portando l’umanità alla stregua dell’estinzione. Chi rimane o è povero e disperato che stenta a sopravvivere, o un benedetto, nome col quale si identificano i soggetti dotati di facoltà sovrumane apparsi dopo l’arrivo del gelo.
Agni è uno di loro, ha il potere della rigenerazione. Riesce assieme a sua sorella Luna a sostenere un intero villaggio con una trovata particolare: si amputa una gamba che finirà poi mangiata, ogni giorno. L’arto ricresce viene mozzato con dolore per poi ricrescere e la vita continua. Questo almeno fino all’incontro col fuoco, che darà inizio al terribile viaggio del nostro Protagonista.
Nonostante la vita nel loro villaggio non fosse facile, Agni e Luna stavano bene assieme. Questo almeno fino all’arrivo di Doma, un pezzo grosso della capitale con un potere fuori dal comune. A seguito di uno scontro con Agni e dopo aver scoperto che il villaggio si cibava di carne umana, lascia libere le sue fiamme. Fiamme che non si estinguono fino alla morte del soggetto o dello stesso Doma.
Il villaggio è raso al suolo, Agni cammina tra le case in preda a un dolore accecante: brucia ma si rigenera, non riesce a fare la sola cosa che desidera, morire. Quando trova Luna è ormai troppo tardi, il corpo carbonizzato della sorellina lo desta però un istante. Negli ultimi momenti di vita la ragazza pronuncia una parola semplice quanto terribile, che segnerà da quel momento in poi la sua esistenza: vivi.
Passa il primo anno: solo grida e dolore che il ghiaccio non riesce a placare. All’arrivo del terzo Agni cammina nella distesa di ghiaccio perdendo sangue, ormai l’unico sollievo è nel dolore provocato dal mordersi la lingua. Al quinto anno il cervello inizia a collaborare. All’ottavo riesce a controllare la rigenerazione e torna a respirare per la prima volta formando un pungo infuocato. Il suo obbiettivo è quasi scontato: trovare Doma e vendicarsi.
Nella sua ricerca Agni s’imbatte in alcuni soldati pronti a uccidere dei semplici cittadini catturati. Gli otto anni trascorsi non sono abbastanza, le immagini del suo villaggio sono ancora nitide davanti ai suoi occhi. Alza il pungo e i soldati vengono avvolti dalle fiamme. Agonizzanti non possono far altro che bruciare sulla neve senza opporre il minimo gesto di resistenza. Toccare Agni significa morire di una morte tremenda.
San, un ragazzino che stava per essere giustiziato, vede riflesso nelle fiamme del protagonista la luce che potrà salvare il mondo dalla Strega di ghiaccio. Perché in una terra dominata dalla neve il faro rappresentato da Agni può diventare l’unico barlume di speranza per un futuro migliore. O la maledizione che metterà per sempre fine all’umanità.
Questo era il primo capitolo di Fire Punch. Già, solo il primo capitolo. Poco meno di sessanta pagine che probabilmente si riescono a leggere nello stesso tempo che avete impiegato ad arrivare fino a questo punto dell’articolo. Una narrazione fresca, genuina e tremendamente toccante tanto quanto -a volte- inesperta nel disegno.
All’interno di questo grandissimo manga vi attendono combattimenti violentissimi, personaggi fuori di testa e allo stesso tempo verosimili, un mondo post-apocalittico caratterizzato alla perfezione in ogni sua componente e un caldissimo messaggio di speranza verso ogni disastro umano. L’evoluzione di Agni poi, da eroe vendicativo a messaggero divino, passando per folle e attore amatoriale, è il treno che tiene tutte le storie e i personaggi della serie incollati tra di loro.
Spero che questo piccolo (anzi piccolissimo) estratto possa avervi invogliato a leggere il primo manga seriale di Fujimoto, e se il tempo ce lo concederà potremo anche parlarne in futuro. Perché fidatevi, abbiamo solo scalfito la crosta superficiale di quella che è a tutti gli effetti una storia densa di significato e davvero indimenticabile. Ci vediamo la prossima settimana con il nuovo capitolo di Chainsaw Man, e se non l’avete ancora fatto potete mettervi in pari con la serie sul sito di MangaPlus!