Se stavate aspettando con ansia una statua di Kratos dal sito Gaming Heads, purtroppo sarete costretti a ingoiare un bel rospo. Poche ore fa Sony ha deciso di tagliare tutti i rapporti con la casa di produzione di gadget e collezionabili a tema gaming, arrivando a ordinare la distruzione di tutti i prodotti sotto licenza: questo include statuette e altri accessori di franchise amatissimi che erano in via di sviluppo, produzione, e perfino spedizione.
Il veto di Sony colpirà un numero imprecisato di clienti, i quali hanno già pagato per i prodotti. Tra i collezionabili destinati al riciclo troviamo gadget di The Last of Us, Jak 3, God of War, ma anche Sly Cooper, Bloodborne, e Ratchet&Clank. Purtroppo i tanto attesi soprammobili dovranno essere distrutti senza eccezioni, compresi quelli in magazzino e anche i prodotti già imballati in attesa di essere caricati sui camion. Secondo Gaming Heads, produttrice autorizzata di questi accessori, la decisione è stata unilaterale e ferrea; nonostante una collaborazione durata 10 anni Sony si sarebbe rifiutata di offrire spiegazioni sul repentino cambio di accordi con la fabbrica.
“Ci sembra che il vecchio motto di Sony PlayStation fosse for the Players”, ha commentato aspramente un responsabile di Gaming Heads, aggiungendo che le cose sembrano essere cambiate, dato che l’azienda non sta esitando a danneggiare proprio i suoi fan più accaniti; quelli che per una statua da collezione sono disposti a pagare più del prezzo di una console di ultima generazione.
Come ottenere un rimborso da Sony e Gaming Heads per i collezionabili distrutti?
Attualmente il nodo più insidioso di tutta la vicenda riguarda proprio le modalità per ottenere un rimborso. Gaming Heads, che nella sua lettera aperta alla community di collezionisti PlayStation assume toni durissimi, si sta rifiutando di offrire un compenso a chi ha già piazzato un ordine presso di loro.
“Sony PlayStation ha già ricevuto il pagamento delle royalty sui vostri ordini che ora pretende siano distrutti anziché spediti,” continua la lettera, “Ci scusiamo se vi trovate in questa soluzione assolutamente evitabile, ma per favore contattate Judy Ward all’indirizzo Judy.Ward@sony.com per i vostri ordini (ora cancellati), pagamenti, e rimborsi”.
Nonostante molti commenti sui canali social facciano notare come la responsabilità del rimborso ricada comunque su Gaming Heads, l’azienda cinese si limita a manifestare il proprio rammarico per quella che continua a essere definita “la scelta di Sony PlayStation“, fornendo risposte chiaramente molto adirate verso l’ex partner commerciale. Azzardando un risposta da ciò che sta venendo postato, sembra che al momento GH sia disposta a processare il rimborso, ma non a pagarlo — almeno finché Sony non abbia restituito le royalties ricevute sui prodotti da rottamare.
La lettera aperta, che potete trovare qui sotto, è stata pubblicata sui canali social dei produttori di gadget con dei post molto rancorosi. Tra gli account citati anche numerose pagine ufficiali di PlayStation e dei franchise coinvolti, tra cui anche FromSoftware e Sucker Punch Productions.