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Apple è sotto accusa per aver cercato di monopolizzare il mercato delle transazioni digitali

Apple, la nota casa produttrice di iPhone, è finita nuovamente sotto la lente d’ingrandimento dell’Autorità antitrust statunitense. Ancora una volta, l’accusa mossa nei confronti del colosso tech è grave: la società avrebbe tenuto una condotta anticoncorrenziale con l’obiettivo di monopolizzare il mercato delle transazioni digitali.

Per la precisione, stando alle accuse mosse da alcune società d’Oltreoceano, la casa di Cupertino avrebbe instaurato un monopolio assoluto nel mercato dei wallet tap-and-pay sui suoi dispositivi, vale a dire iPhone, iPad e Apple Watch.

Le accuse mosse contro Apple

A intentare la causa contro il gigante statunitense sono stati 3 diversi istituti di credito specializzati nell’emissione di carte di credito: Consumers Co-op Credit Union, con sede in Illinois, Affinity Credit Union e GreenState Credit Union, con sede nello Stato dell’Iowa.

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Il caso, rubricato Affinity Credit Union et al v. Apple Inc., è iniziato lo scorso anno, quando le 3 società hanno accusato Apple di guadagnare almeno 1 miliardo di dollari in commissioni ogni anno grazie a pratiche concorrenziali scorrette.

La casa di Cupertino, infatti, obbligherebbe tutti i suoi clienti a usare solo ed esclusivamente i propri servizi finanziari per svolgere ogni transazione tap-and-pay. A detta delle parti attrici, ciò costituirebbe un comportamento diretto a istituire un monopolio, in violazione delle norme antitrust vigenti negli Stati Uniti.

A riprova della loro tesi, le 3 società hanno comparato il sistema adottato da Apple con quello vigente nell’ecosistema Android, in cui non è presente alcuna forma di monopolio; qui l’utente può scegliere liberamente il wallet che più preferisce. Per fare un esempio, coloro che possiedono uno smartphone Samsung possono scegliere di utilizzare indistintamente sia Google Pay, sia Samsung Pay.

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Sempre secondo l’accusa, il colosso tech imporrebbe agli oltre 4 mila istituti di credito convenzionati con Apple Pay di pagare alla società una serie di commissioni in eccesso (qui le parti attrici le stimano per una somma pari a 1 miliardo di dollari).

Ciò, oltre a rappresentare una sorta di “tributo” non dovuto per le società, costituirebbe anche un danno diretto al consumatore. In una situazione di monopolio, chiosano le tre società, il monopolista non ha alcun interesse a migliorare il servizio offerto.

Ne consegue che Apple non sarebbe sufficientemente spronata a migliorare la sua tecnologia per renderla più competitiva, o, banalmente, più sicura.

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Fonti: 1

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Francesco Lanciano

Francesco Lanciano

Classe 1998, videogiocatore incallito e da sempre appassionato alla tecnologia

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