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X di nuovo nei guai, rimosso lo strumento contro la disinformazione elettorale

Non sembrano terminare le controversie che in questo periodo stanno travolgendo la piattaforma X (precedentemente nota come Twitter). In seguito alla vicenda che l’aveva già vista in prima pagina, riguardante le loro politiche nei confronti della disinformazione portata dalla propaganda russa, X continua a far discutere per la rimozione dello strumento per segnalare la disinformazione nelle campagne elettorali.

La possibilità di utilizzare questo tool era stata inizialmente implementata nel social network per gli Stati Uniti, la Corea del Sud e l’Australia, al fine di limitare il più possibile il dilagare di notizie false nei periodi di elezioni. Per questo la rimozione dello strumento al di fuori dell’Unione Europea ha suscitato diverse perplessità soprattutto in Australia, dove la popolazione si prepara ad andare alle urne il 14 ottobre con il primo referendum dopo oltre 25 anni.

Gli utenti sembrerebbero ancora in grado di segnalare un contenuto per incitamento all’odio, spam e altri abusi, ma la scomparsa del pulsante che recitava “disinformazione elettorale potrebbe comportare il grave rischio che queste notizie false dilaghino indisturbate, arrivando a un numero maggiore di utenti in un periodo così critico. Non sarebbe la prima volta per X, già sotto l’attacco di “Doppelgänger“, ovvero un’operazione creata per spargere fake news simulando articoli di testate autorevoli.

X rimuove lo strumento contro la disinformazione elettorale

Una lettera aperta a X

Come risultato del recente comportamento del social network, l’iniziativa contro le minacce digitali Reset. Australia ha scritto una lettera aperta ad X in cui si sottolinea l’importanza di questo imminente referendum per i diritti degli indigeni australiani, ormai a rischio scomparsa. Reset si dice contenta del fatto che la rimozione momentanea di questo tool potrebbe significare la fine di un test e l’inserimento di una funzione stabile contro la disinformazione nella piattaforma, ma ammonisce anche dicendo che se così non fosse, l’errore andrebbe sistemato immediatamente.

Vi scriviamo per portare alla vostra attenzione la nostra urgente preoccupazione riguardo alla possibilità degli utenti di segnalare la disinformazione elettorale. Questa funzione sembrerebbe essere scomparsa sulla vostra piattaforma” si legge nella lettera ad X. “È estremamente preoccupante che gli Australiani abbiano perso questa possibilità a poche settimane da un importante referendum.

Se questa funzione non dovesse tornare, potrebbe costituire l’ennesima violazione del Digital Services Act, che impone alle grandi piattaforme come X di evitare che le fake news possano circolare liberamente, pena una salatissima sanzione che può arrivare fino al 6% delle entrate globali o, in caso di violazioni ripetute, un ban temporaneo.

X e la rimozione dello strumento contro le fake news elettorali

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Matteo Zazza

Matteo Zazza

Scrittore e favolista dal 1997, a quanto pare (chi sono io per contraddire Google?). Autore di: "Manuale di Difesa e Protezione dalle Creature delle Favole" e "La Ballata di Irontray".

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